Fondazione Gimbe: A Piero Angela il premio “Salviamo il nostro Ssn”

Fondazione Gimbe:  A Piero Angela il premio “Salviamo il nostro Ssn”

La Fondazione Gimbe premierà Piero Angela, “massima espressione nazionale del giornalismo scientifico”

L’evento della Dodicesima Conferenza Nazionale che si terrà a Bologna il prossimo 3 marzo, vedrà come protagonista il noto divulgatore scientifico e giornalista, a cui andrà il premio “Salviamo il nostro Servizio Sanitario Nazionale, per il suo continuo impegno nel diffondere un’informazione scientifica chiara e basata sulle migliori evidenze al fine di demolire bufale, falsi miti, pseudoscienze e consumismo sanitario”.

Di rilevante importanza è il ruolo di una corretta informazione, soprattutto quando falsi guaritori decantano pronte guarigioni attraverso l’uso di pozioni, speculando sulla disperazione di chi è affetto da patologie o quando siamo di fronte a movimenti anti-vaccinisti.

Una delle iniziative avviate dalla Fondazione Gimbe, secondo Nino Cartabellotta (presidente della Fondazione) consiste nel  sensibilizzare i cittadini sull’importanza del metodo scientifico per validare l’efficacia dei trattamenti, sottolineando l’importanza di un giornalismo evidence-based nel contribuire alla sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.

Secondo il presidente “se la spesa a carico dei cittadini per la sanità è in costante aumento, è altrettanto vero che in Italia assistiamo alla continua espansione di mercati (omeopatia, integratori, nutraceutica) per i quali mancano le prove di efficacia, se non addirittura esistono evidenze di peggioramento degli esiti di salute”.

A questo si aggiunge “l’imponente sovra-utilizzo di interventi sanitari (test diagnostici, farmaci, visite specialistiche), determinato certo dalle prescrizioni dei medici ma anche dalle insistenti richieste dei pazienti, generando inaccettabili paradossi: ad esempio, nonostante tra i Paesi dell’Ocse siamo al secondo posto per dotazione di risonanze magnetiche, abbiamo liste d’attesa sempre più lunghe”.

Cartabellotta conclude con “l’alfabetizzazione sanitaria, l’informazione istituzionale della popolazione su benefici e rischi degli interventi sanitari, la conoscenza del metodo scientifico, il coinvolgimento attivo di cittadini e pazienti nella valutazione e organizzazione dei servizi sanitari e il processo decisionale condiviso nella relazione paziente-medico, rappresentano strumenti irrinunciabili per aumentare l’appropriatezza della domanda, diminuire il rischio clinico, il contenzioso medico-legale e gli sprechi, contribuire alla sostenibilità della sanità pubblica”. 

Rossana Pesare

viv@voce

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