SAVA. La propaganda di un sindaco che comincia a preoccuparsi seriamente
In questi 5 anni, per IAIA, è stato più facile amministrare la sua pagina su facebook che il Paese
Sappiamo tutti benissimo che il sindaco pro tempore savese ha più un rapporto quotidiano su facebook che con la realtà della nostra Sava. E al suo immancabile appuntamento si sente omaggiato dai tanti mi piace che vengono messi sui suoi post, salvo poi bannare chi non la pensa come lui. Bontà sua.
Ma ora siamo alla fine del suo mandato amministrativo, e la buonuscita di 15 mila euro l’aspetta. Ma oltre questo deve dar conto all’elettore savese, di quello che ha fatto lui e la sua compagine amministrativa. Eh già, come si dice nel gergo savese, “mo si canta messa”.
E ora deve dire quello che ha trovato al suo insediamento e quello che ha prodotto lui nel possesso della nostra Casa comunale in questo passato quinquennio. Ma andiamo alle sue parole, e se possibile senza spostare una virgola altrimenti mi arriva un’altra denuncia!
“Cari amici, questi cinque anni di amministrazione sono stati difficili ed entusiasmanti nello stesso tempo. Abbiamo cercato di fare il massimo per il nostro Paese, realizzando cose concrete che i cittadini potessero toccare con mano”
Forse lo IAIA amministra un altro paese? Forse si. Non sappiamo ancora come onorare la sua investitura a primo cittadino. E mandarlo nel dimenticatoio, politico e amministrativo, forse è la migliore della cose che può fare il savese nella imminente tornata elettorale. La sua amministrazione è stata un fiasco vero e proprio. Sotto tutti i punti vista.
“Basta guardare le scuole, i parchi pubblici, ma anche la pulizia ed i servizi per rendersi conto che Sava è migliorata tanto, pur con mille difficoltà”
Le scuole? I parchi pubblici? Cosa? Cosa hai fatto tu? Hai trovato su di un piatto d’argento lavori finanziati e già appaltati. Lo dobbiamo ricordare? Ma si dai … Servizio raccolta differenziata porta a porta, lavori ai plessi scolastici Bonsegna e Gigante, Piazza Risorgimento, Parco Cinieri, il Centro polivalente “dopo di noi”. La pulizia del paese? Aveva ragione la bunanima di Totò quando diceva “Ma mi faccia il piacere!!!”
“In questi giorni sono cominciati i lavori di efficientamento della pubblica illuminazione con il LED, oltre alle strade, alla rete idrica e tanto altro ancora”
Cosa? Cosa? Oltre alle strade? Oltre alla rete idrica? Ma le periferie del paese le conosce? Non crediamo affatto. Per nulla. Tutto è rimasto come stava 5 anni fa, se non addirittura peggio. Vada a farsi un giro da quelle parti e poi si chieda IAIA se quello è un paese che lei amministra. Vada. Vada. Lei il paese lo ha scordato, ma forse lo aveva solo in mente. E nella poesia che ha imparato a memoria ha abbindolato un intero corpo elettorale.
“Noi crediamo che ci siano le condizioni per continuare a fare bene, senza compromessi e senza accozzaglie realizzate per vincere e non per ben amministrare”
Se lei lo crede, lo creda pure. Per noi la sua amministrazione è stata la peggiore che Sava potrà annoverare negli annali di storia. E quando parla di “accozzaglia realizzata per vincere”, a proposito della fresca investitura a sindaco di Mario Pichierri alla guida di una coalizione trasversale, non scordi la sua: anch’essa era una accozzaglia nata per vincere la tornata elettorale del 2012. O lo ha scordato? Aveva imbarcato voltagabbana, ex sindaci trombati ed autotrombati, aveva messo di tutto. E questa non era una “accozzaglia realizzata per vincere” ?
E il disastro in cui oggi ha portato il paese è dietro l’angolo. Non ultimo lo spauracchio del dissesto. Abbia rispetto per gli altri. E non si nasconda dietro un bel parlare, in quanto non incanta più nessuno.
“Per questa ragione, con la coalizione del Patto per Sava, ci proponiamo per continuare con il buon governo della nostra città e con il dispiacere di chi ci voleva a casa”
Non abbiamo il dispiacere di volervi vedere a casa, ma abbiamo il piacere profondo di vedervi a casa. Oppure, come dicono gli inglesi, “go home”.
Altra illusione: il Patto per Sava. Non esiste più. In quanto alcuni fondatori di quel progetto si sono defilati. Ma IAIA, scusi, ma di cosa sta parlando?
Giovanni Caforio