“SVILUPPO AGRICOLO E CONTRASTO AL CAPORALATO NELL’AREA TERRITORIALE DI TARANTO”

“SVILUPPO AGRICOLO E CONTRASTO AL CAPORALATO NELL’AREA TERRITORIALE DI TARANTO”

Nota stampa delle segreterie della Cisl e della Fai Cisl Taranto Brindisi

In occasione dell’incontro di cabina di regia tenuto al Palazzo del Governo lo scorso 23 marzo, su iniziativa promossa dal Prefetto di Taranto Dott. Donato Cafagna, le Segreterie della Cisl e della Fai Cisl Taranto Brindisi hanno condiviso il percorso tracciato in un documento predisposto dalla stessa Prefettura, concernente il piano d’intervento su sviluppo agricolo, diffusione di buone pratiche  e contrasto al caporalato.

Il documento valorizza l’esigenza più volte ribadita anche dalla Cisl, a tutti i livelli confederali e di federazione, di pianificare attività coordinate e concrete con organizzazioni sindacali, Istituzioni Territoriali, Sindaci dei Comuni interessati, Asl, Regione Puglia, organizzazioni professionali agricole, ecc. che dovranno costituire supporto e contributo tangibile allo sviluppo del medesimo settore e di contrasto all’intermediazione illegale della manodopera e del caporalato.

“Il caporalato in Agricoltura, fenomeno strutturale e non episodico nel Paese e nel Mezzogiorno in particolare, che non è indice di arretratezza ma sistema che scarica, frequentemente, su lavoratrici e lavoratori in prevalenza a tempo determinato, sia italiani, comunitari ed extracomunitari, i costi della produzione – sostengono Antonio Castellucci e Antonio La Fortuna, rispettivamente i segretari generali Cisl e Fai Cisl Taranto Brindisi – assume valenza umana, etica, morale, sociale, politica e va, dunque, monitorato in quanto vero fenomeno malavitoso su cui tenere alta l’attenzione delle Istituzioni e degli organi preposti al controllo evitando, anche in ragione delle notizie di crimini perpetrati a danno di aziende agricole sane nelle ultime settimane, che sia marchiato negativamente il territorio ionico le cui peculiarità produttive assegnano al settore primario ruolo di particolare rilievo per i riflessi diretti e indotti di carattere sociale, economico, occupazionale ad esso collegati.

Oggi è possibile affermare, proseguono i due segretari, che  la questione caporalato “non è più un problema legislativo, quanto invece di carattere culturale, di corretta funzionalità anche delle agenzie interinali, di una Rete agricola di qualità il cui marchio etico non sia incombenza burocratica ma sostanziale distinzione tra aziende che vogliano effettivamente competere nel mercato investendo sulla qualità del prodotto e sull’innovazione, senza che operino sfruttamento della manodopera; così come, determinante contro questi fenomeni deve essere, il rispetto della legalità, di leggi e contratti con l’applicazione concreta per esempio dei Contratti Provinciali di Lavoro e con un’azione sempre più efficace anche degli enti bilaterali di settore “.

Anche la questione-trasporto, in capo alla Regione Puglia, presente all’incontro, “necessita di segnali forti come la messa a disposizione di risorse finanziarie, di mezzi di trasporto pubblico per le lunghe percorrenze e per accompagnare lavoratrici e lavoratori all’interno dei singoli campi, anche fuori provincia, così da consentire anche a tante donne, uomini e giovani disoccupati di guardare al settore agricolo con sicurezza, fiducia e con la fondata speranza di poterlo reputare settore di lavoro definitivo e pienamente dignitoso” aggiungono Castellucci e La Fortuna.

Frattanto, oltre a considerare decisamente appropriato, il previsto monitoraggio trimestrale sullo stato di attuazione del “Piano generale d’intervento sullo sviluppo agricolo e sul contrasto al caporalato”; la Cisl e la Fai Cisl hanno confermato piena collaborazione al piano proposto, con l’impegno anche a fornire supporto ai lavoratori e lavoratrici per le eventuali denunce,  informazioni ai lavoratori stagionali agricoli in materia contrattuale, previdenziale e assistenziale (Infopoint) presso le sedi sindacali presenti in ogni comune del territorio, di supportarli anche nella gestione delle criticità connesse alla richiesta di documentazione necessaria per l’inserimento nel mercato del lavoro e di assicurare supporto informativo nell’ambito degli sportelli dei Centri per l’impiego.

Infine, considerata l’entità della manodopera agricola che emigra frequentemente da un territorio all’altro nell’ambito dell’intera regione pugliese, in particolar modo nei periodi delle grandi raccolte come quelli che caratterizzeranno i prossimi mesi, la Cisl e la Fai Cisl riterrebbero utili, anche negli altri territori pugliesi, iniziative simili a quella promossa dalla Prefettura di Taranto.

viv@voce

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