SAVA. Incursione notturna all’IC Bonsegna. Balordi si divertono a spruzzare gli estintori nelle aule e nei corridoi
Le spese folli dell’amministrazione IAIA: 11mila euro per le pistole ai vigili si, un impianto di videosorveglianza alla Scuola no
3 aprile. E ci risiamo. E questa è la quarta o quinta volta che vengono forzate le porte del Bonsegna. Istituto scolastico privo di video sorveglianza nonostante le incursioni, sotto questa amministrazione, hanno già abbandonato le dita di un mano.
Plesso comunale di facile accesso da Via Cinieri dove un cancello in ferro è facilmente scavalcabile. Certo, ogni violazione notturna ha una modalità: le altre volte hanno portato via un pc portatile, scassato le macchinette del caffè e asportato i soldi dalla gettoniera.
Ma questa volta è stata singolare la “visita”. Hanno forzato una porta antipanico e da qui si è creato un gioco tra i maniglioni e la catena messa a sicurezza dall’interno di circa venti centimetri. E non oltre. Quindi un corpo di piccole dimensioni. Esile su tutto. Presumibilmente di adolescenti che hanno voluto fare vedere, forse ai loro coetanei, l’atto del loro “coraggio”.
E sì perché non hanno portato via nulla. Hanno solo preso gli estintori collocati nelle aule e nei corridoi dell’Istituto scolastico e da qui hanno spruzzato tutti i pavimenti che gli capitavano a tiro.
Alla visione di questo scempio, normale questo, molte classi non sono entrate nelle aule e da qui è saltata la lezione quotidiana. Quando ci siamo recati, per visitare il luogo, sul portone c’era il dottor Pasquale Calasso, assessore ai Lavori pubblici, che dialogava con alcune mamme ma appena ci ha visto se l’è data a gambe.
Da questo spiacevole, e brutto, accaduto è bene ricordare a chi ha amministrato questo paese che l’allarme incursioni nel Bonsegna ha superato senz’altro le 5 volte nell’arco di questa legislatura. E nulla, diciamo nulla, è stato fatto per arginare questo problema.
Certo, convintissimi di questo, che spendere 11mila euro per le nuove pistole ai vigili si potevano benissimo evitare per dare la precedenza ad un impianto di videosorveglianza di questo plesso.
Ah dimenticavamo: pare che la scusa che hanno trovato, per giustificare l’acquisto delle pistole ai vigili, è stata dettata dal fatto che si inceppavano.
Che peccato.
Chi sa quante volte hanno sparato.
Eh già questa si chiama … usura!
Giovanni Caforio