AVETRANA. Depuratore consortile. “Perché siamo usciti dall’aula al momento della votazione”

AVETRANA. Depuratore consortile. “Perché siamo usciti dall’aula al momento della votazione”

Comunicato stampa del Gruppo consiliare Avetrana Riparte

Avetrana Riparte durante il Consiglio Comunale di Avetrana di lunedì 10 aprile, non ha preso parte al voto che ha approvato un documento sottoscritto a Bari venerdì 7 aprile secondo il quale si chiede lo spostamento del depuratore Manduria Sava in contrada Serpente e asservimento del depuratore di Avetrana per la depurazione delle acque reflue delle marine di Manduria.

I fatti

In data 7 aprile 2017, alla presenza del Direttore del Dipartimento Opere Pubbliche (tra le altre cose) ing. Barbara Valenzano, il Sindaco di Avetrana sottoscrive un verbale in cui si prende atto della proposta del Comune di Avetrana di localizzare il depuratore consortile Manduria Sava non più in zona Urmo Belsito ma in contrada Monte Serpente. In conseguenza dello spostamento Avetrana si impegna “a ricevere i reflui delle Marine nel proprio depuratore consortile”. Detto verbale viene chiuso e sottoscritto in tarda mattinata (primo pomeriggio) a Bari.

Alle ore 15:00 a Manduria inizia il corteo di protesta che sfila sulla base di una piattaforma condivisa anche dal Comune di Avetrana, che ha come obiettivi:

•        l’immediata sospensione dei lavori;

•        la delocalizzazione del depuratore lontano dalla costa;

•        la rinuncia alla scelta di un impianto di tipo consortile;

•        la rinuncia formale dello scarico a mare, sia pure di tipo emergenziale, da parte della Regione, attraverso atto deliberativo.

Al termine della manifestazione nulla si dice circa il verbale sottoscritto in Regione.

Detto verbale comincia a circolare sul web.

Sabato 8 aprile nel primo pomeriggio siamo convocati in consiglio comunale per lunedì (Consiglio Comunale già convocato precedentemente) per approvare un deliberato che attesti la volontà del Comune di Avetrana a ricevere i reflui delle marine.

In tutto questo, il grande assente, ancora una volta ignorato, è il cittadino. Il protagonista delle proteste, quello invocato per riempire le piazze, quello vocato al sacrificio perché cede parte del suo guadagno (con la serrata) alla causa, viene superato dai propri rappresentanti. Considerato ormai inutile. Noi invece riteniamo che questo tema non può essere liquidato in 24 ore.

Le favole

Lunedì 10 aprile alle ore 12:00 si tiene il Consiglio Comunale in cui la realtà lascia il posto alla fantasia. Scopriamo infatti che il deliberato del Consiglio è sostanzialmente diverse dal verbale sottoscritto: infatti il Consiglio Comunale di Avetrana, pur richiamando il verbale, dice che è disponibile “al recepimento dei reflui delle Marine di Manduria e, comunque, fino al raggiungimento della capienza massima prevista dal depuratore di Avetrana”. Quindi a Bari si sottoscrive una cosa e ad Avetrana se ne approva un’altra.

Alla richiesta dell’opposizione di Avetrana Riparte di rinviare anche solo di 24 ore il Consiglio per avere il tempo di spiegare alla cittadinanza questa novità e chiedere il relativo parere, la maggioranza e la minoranza di Cambiamo Avetrana, vota contro, adducendo il fatto che la cittadinanza è ampiamente rappresentata.

Consigliere di maggioranze e ex Sindaco grande scettico sulla possibilità di riaprire la partita con la Regione e firmatario di un accordo con il Sindaco di Manduria in cui accettava il sito in cambio di opere che fornissero accurata ambientalizzazione come risarcimento del danno per la localizzazione, si permette ora di giudicare le osservazioni di Avetrana Riparte con la solita arroganza. Certo è comprensibile perché l’attuale Sindaco ha prodotto in pochi mesi più azioni concrete rispetto al suo decennale inconcludente mandato.

Consiglieri di maggioranza e minoranza poi millantano, come specchietto per le allodole, la possibilità di accedere a finanziamenti per servire con acqua potabile e impianto fognario le marine.

Ricordiamo che le marine sono territorio di Manduria e che Manduria è l’unica deputata a partecipare all’assegnazione di fondi per le infrastrutture stesse. Infrastrutture che sarebbero già state realizzate se il Comune di Manduria e la Regione Puglia non fossero state così caparbie (precedente amministrazione regionale) nel non voler risolvere la questione depuratore consortile.   

Conclusioni

Avetrana Riparte non volendo danneggiare il voto unanime del Consiglio e non potendo prendere a cuor leggero decisioni gravi e importanti senza adeguato approfondimento e senza un serio coinvolgimento popolare, decide di uscire dall’aula al momento della votazione.

viv@voce

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