“COLLETTORE DI FOGNA SAVA – MANDURIA: CHI HA PAURA DEGLI ‘ECOLOGISTI?”

“COLLETTORE DI FOGNA SAVA – MANDURIA:  CHI HA PAURA DEGLI ‘ECOLOGISTI?”

Da Francesco Di Lauro, per l’Associazione Culturale Azzurro Ionio, riceviamo e volentieri pubblichiamo

Non possiamo che condividere, comunque,  il ‘messaggio di pace’ lanciato dagli amministratori di Avetrana a quelli di Manduria dopo il pasticcio del 7 aprile, data in cui, mentre sul palco si teneva fede al patto  per una ‘soluzione condivisa’ tra tutte le componenti sociali,  patto comunicato in diretta  ad oltre 10.000  manifestanti e sottoscritto appena due giorni prima anche dagli amministratori avetranesi, questi ultimi a Bari avevano appena concluso tutt’altro ‘patto’, indicando insieme a Manduria la ’soluzione’ ai Serpenti, durata più o meno il tempo di una telefonata del neo-imprenditore vinicolo Bruno Vespa.

Le dichiarazioni del vicesindaco di Avetrana, secondo il quale sarebbe inutile cercare altre soluzioni, magari non consortili ‘perché il tracciato e’ ormai deciso’, lasciano senza parole, soprattutto alla luce dell’indiscusso contributo dato da Scarciglia ‘alla causa’. Temiamo invece che detto ‘pessimismo’ nasconda l’abitudine, tutta levantina, di dire tutto ed il contrario di tutto in funzione dell’obiettivo del momento, in questo caso portare acqua (o cacca, è lo stesso) all’ipotesi Serpente.

Ci conforta in questa lettura l’odierna presa di posizione dei consiglieri comunali manduriani  del gruppo  PD  Doria e Cascarano, i quali ci deliziano con un ulteriore ‘coniglio nel cappello’ (per non dire  con un’altra ‘st …. ’ visto che siamo in tema), ovvero il laghetto artificiale in c.da Serpenti, naturalmente con ‘pista pedonabile ’, ‘ulivi’ ,‘pesci’ e ‘vegetazione autoctona’: l’acqua sarà naturalmente riutilizzata per agricoltura, spegnimento antincendio, irrigazione retrodunale (?), ripascimento della falda contro il cuneo salino  e, aggiungiamo noi, anche un pò di sci nautico e acquagym, perché no?

Refusi da ‘copia-incolla progettuale’ a parte, tutto ciò è semplicemente ridicolo, e manifesta ancora una volta il tentativo di strafottersene, per dirla elegantemente,  delle indicazioni di quelle associazioni di categoria e culturali, enti, comitati e cittadini che hanno sì firmato un accordo, ma non è certo quello che Morgante ,Minò, Scarciglia, Coco, Masillo, Del Prete  (D’oria?) etc hanno firmato a Bari,  quest’ultimo certificando, a stare alla stampa locale, una  presunta ‘FIRMA DELLE ‘ASSOOCIAZIONI’ , che a Bari neanche ci hanno messo piede, ed hanno fatto benissimo. L’accordo  che andava onorato, letto a circa 10.000 manifestanti,   firmato anche da alcuni consiglieri che oggi propendono per l’ipotesi Serpente, parla chiaramente di ‘tavolo tecnico permanente per indicare ‘SOLUZIONI CONDIVISE’. Capito, gentili signori? CON-DI-VI-SE.

E con chi l’ avreste condivisa la ‘nuova ipotesi’ al Serpente? Con Massafra? No, Bruno non vuole, come implicitamente riconosce lo stesso sindaco di Manduria quando afferma “non vi illuderete certo voi ecologisti  di essere stati gli artefici del fallimento dell’ipotesi Serpente!?” Con Confagricoltura? Confcommercio, con il Comitato per San Pietro in Bevagna, con il wwf, con Confindustria, con Manduria LAB,  con la signora Power? Con metà degli avetranesi che sono contrari all’ipotesi Serpente? Hanno tutti ipotesi alternative validissime  al riguardo, ma che i nostri politichicchi fanno finta non esistano.

Siamo nell’era del relativismo assoluto, ma certo ci vuole fegato ad insistere nel difendere l’indifendibile: se Avetrana prende parte dei reflui costieri, perché insistere nel progetto consortile? La premiata  e barcollante ditta Putignano accetterà di conseguenza una riduzione drastica del progetto e quindi del budget?

Occorrerà quindi e comunque  una altra procedura autorizzativa anche per l’ipotesi Serpente? O La disponibilità di Avetrana ad accogliere solo ‘una parte’ dei reflui costieri’, cerca di impedire proprio questo, ovvero una sostanziale variazione del progetto? Pianteremo gli olivi intorno al buffer del Serpente, magari gli stessi, secolari, divelti per fare posto a ettari di vasche in cemento? I canadair andranno nella vaschetta-buffer anzi chè in mare aperto a prendere acqua per spegnere quelle tre frasche che Mariggiò è  riuscito a non far bruciare alla Salina?

Riusciremo a contenere i pullman di tedeschi che andranno a fare footing lungo il percorso del ‘laghetto ai Serpenti‘ ?  O ci andranno i pompieri, magari deviando di soli 15/20 km dai centri abitati? Continua:  ma se l’acqua del depuratore finirà nel ‘laghetto’, come si potrà ripascere la falda acquifera contro il cuneo salino?

Potremo anche noi dare vita alla filiera ‘cozadepurata’ oltre ai “pesci nel laghetto” ?  Certo, non mancherà essa (filiera di cozze) la sostanza … Infine, domanda da centomila punti : si potranno usare finalmente le condotte-truffa dell’impianto irriguo ‘Chidro-Arneo’ ,di 40 anni fa, per ‘irrigare la fascia retrodunale’ ?  Per fascia retrodunale cosa intendono i consiglieri Cascarano e Doria, i centri abitati costieri o le macchie della Scalella? I vigneti dei Cuturi?  Quelli di Bruno Vespa?

Chiedete ad  i produttori, già sputano veleno per l’idea stessa, figuriamoci per l’acqua … I volitivi consiglieri che propugnano ‘un serrato controllo sulla gestione del depuratore’ , come faranno a dividersi, notoriamente  impegnati come sono a controllare giorno e notte lo ‘sporco’ affare del ciclo dei rifiuti a ‘la Chianca’ , o le licenze per gli stabilimenti balneari nelle aree naturali protette, o la presenza degli inquinanti nell’aria e nella falda manduriana , o la puzza di ‘depuratore ‘ di via per Lecce  e compostaggio su mezza città?

‘La fantasia al potere’ scrivevano sui muri gli utopisti  del ’68. Noi ci accontenteremmo anche di un’potere’ con un pò di fantasia, ma ci rendiamo conto che è chiedere la luna nel pozzo, pardon, nel buffer, e quella, sicuramente,  i nostri servili amministratori  non mancheranno di prometterla, ancora una volta cercando  di autosvergognarsi da soli, piuttosto che ascoltare davvero i cittadini e le loro proposte alternative, pagare penale, rifare gli ‘accordi’ e gli appalti  che tanto vincerà la solita ditta che ha i soliti requisiti, dislocare il progetto magari con soluzioni per i singoli comuni interessati,  e finalmente spiegare al sindaco di Sava che siamo tutti civili, (e soprattutto rieleggibili),  col c … ollettore  degli altri.

viv@voce

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