TORRICELLA. Truffa e abuso d’ufficio per i sette dipendenti comunali

TORRICELLA. Truffa e abuso d’ufficio per i sette dipendenti comunali

Tra cui Salvatore Lacaita, comandante di pm, e Loredana De Pascale, dirigente dell’ufficio di Ragioneria del Comune e capo del personale

Il pm Lanfranco Marazia ha firmato per Abuso d’ufficio e truffa sette comunali sotto accusa Avrebbero ottenuto indebitamente permessi retribuiti.

Abuso d’ufficio e truffa. Sono le ipotesi di reato contestate dal pm Lanfranco Marazia nei confronti di 7 dipendenti del Comune di Torricella per un’inchiesta sui permessi ottenuti indebitamente ai sensi della «legge 104», la norma per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap e riguarda, come in questo caso, i loro familiari.

Nei guai sono finiti Loredana De Pascale, dirigente dell’ufficio di Ragioneria del Comune e capo del personale dell’ente di Torricella, il comandante dei Vigili urbani Salvatore Lacaita, e i dipendenti Alessandro Lombardi, Giovanna Mele, Maria Rosaria Castellucci, Antonio Frascina e Giuseppe Agostino Depascale.

Secondo le indagini, chiuse nei giorni scorsi dal pm Marazia, i dipendenti avrebbero usufruito dei giorni di permesso previsti dalla normativa senza averne diritto: i documenti presentati per attestare i requisiti per usufruire dei benefici della legge 104 non menzionavano «la situazione di gravità» che consente di ottenere i giorni di permesso.

E cosi i calcoli degli investigatori hanno accertato i numeri dei permessi retribuiti dal lavoro, stimati senza averne titolo: 202 giorni per Lacaita tra gennaio 2010 e  2016. 120 giorni e 530 ore per Lombardi tra il 2009 e il 2016, 90 giorni per Depascale dal 1999 al 2016. 19 giorni per Frascina da aprile 2015 a settembre 2016, 18 giorni per Castellucci nel 2016 e infine 14 giorni per Mele nel solo 2016.

Tutti questi giorni di permesso, autorizzati dalla dirigente De Pascale, per l’accusa avrebbero causato un danno economico per l’amministrazione comunale.

Il danno economico che gli investigatori hanno quantificato in denaro: i permessi retribuiti da Lacaita sarebbero costati oltre 21mila euro al Comune, oltre 13mila euro per Lombardi, 6mila euro per Depascale e circa un migliaio di curo per Frascina, Castellucci e Mele.

Alla dirigente De Pascale, quindi, la contestazione è esclusivamente di aver concesso permessi a chi non ne aveva diritto.

Francesco Casula

Dalla Gazzetta del mezzogiorno

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