LOTTA AL CAPORALATO: PIANIFICARE ATTIVITÀ COORDINATE E CONCRETE NEL TERRITORIO
Nota stampa di Antonio La Fortuna, segretario generale Fai Cisl
“Abbiamo condiviso, come Fai Cisl i giudizi di sdegno e di condanna sociale relativi ai recenti arresti per caporalato in due distinte operazioni nel brindisino, resi possibili dal ruolo pregevole delle Forze dell’Ordine ispirato e supportato dalla recente Legge 199/2016. Al contempo abbiamo registrato prese di posizione di quanti, pur valorizzando gli oggettivi meriti sociali e civili della stessa Legge, dimenticano i ritardi da noi più volte denunciati nell’attivazione della prevista Cabina di Regia presso l’Inps mai decollata, sia al livello nazionale che territoriale per fare vera prevenzione e per orientare insieme alle parti sociali le ispezioni.
Eppure esistono oggi i presupposti affinché il persistente fenomeno del caporalato, che rimane non solo meridionale ma certamente molto radicato al Sud e in Puglia, non venga più derubricato a mera notizia di cronaca, se però alla solidarietà espressa verso le donne, anche immigrate, vittime di caporali, ricattate e piegate a una logica di violenza fisica e di umiliazione psicologica si è capaci di associare uno scatto culturale generalizzato; e di produrre strumenti condivisi che implementino più partecipazione sociale, più legalità e più rete pubblica nel mercato del lavoro.
Nel territorio brindisino e tarantino siamo impegnati da troppo tempo nella trattativa per il rinnovo del contratto provinciale del settore agricolo, con cui la Fai Cisl sollecita elementi di forte garanzia in particolar modo per il lavoro femminile con la consapevolezza, tuttavia, che senza la traduzione in atti della Cabina e della Rete di qualità, la nostra lotta continuerà rivelarsi impari.
Abbiamo sollecitato al Governo nazionale in tutte le sue articolazioni, ministeriali e territoriali, interventi che diano forza alla contrattazione decentrata e misure immediate di contrasto partecipato con le organizzazioni sindacali, così completando tutte le articolazioni sociali della Legge 199.
La Prefettura di Taranto da qualche mese ha attivato un tavolo generale di intervento, l’ultimo riunitosi in data odierna dove abbiamo partecipato insieme con il Segretario generale territoriale della Cisl Antonio Castellucci, nel corso del quale abbiamo condiviso il percorso tracciato dal documento a suo tempo predisposto concernente il piano d’intervento su sviluppo agricolo, diffusione di buone pratiche e, appunto, contrasto al caporalato che però, abbiamo sottolineato, non può prescindere dal ruolo della Regione Puglia in ordine ad un sistema anche di carattere pubblico-privato dei trasporti in Agricoltura giacché riteniamo che ciò possa costituire significativo deterrente.
Chiediamo che anche la Prefettura di Brindisi assuma in tempi brevi una iniziativa analoga, valorizzando l’esigenza più volte ribadita anche dalla Cisl e dalla Fai Cisl di pianificare attività coordinate e concrete con organizzazioni sindacali, Istituzioni territoriali, Sindaci dei Comuni interessati, Asl, Regione Puglia, organizzazioni professionali agricole, ecc. che dovranno costituire supporto e contributo tangibile allo sviluppo del medesimo settore e di contrasto all’intermediazione illegale della manodopera e del caporalato.
Dunque, nella nostra analisi il caporalato in Agricoltura non è più un problema legislativo, quanto invece di corretta funzionalità anche delle agenzie interinali, di una Rete agricola di qualità il cui marchio etico non sia incombenza burocratica ma sostanziale distinzione tra Aziende che vogliano effettivamente competere nel mercato investendo sulla qualità del prodotto e sull’innovazione, senza che operino sfruttamento della manodopera.
Determinante contro questi fenomeni dovrà essere sempre il rispetto della legalità, l’applicazione concreta dei Contratti provinciali di lavoro ed un’azione sempre più efficace anche degli Enti bilaterali di settore e dei Centri per l’impiego”.