MANDURIA. Depuratore consortile. “La città sembra in stato d’assedio”

MANDURIA. Depuratore consortile. “La città sembra in stato d’assedio”

Nota stampa dei Verdi messapici

È quasi scontato provare sentimenti di rabbia e sdegno e indirizzarli ai vertici regionali, di AQP, ai cosiddetti poteri forti che si fanno scudo della legge e invocano l’intervento del suo braccio armato.

Ma una grossa fetta di responsabilità per quanto sta accadendo ricade sul sindaco di Manduria, che, con la sua improvvida lettera indirizzata, tra gli altri, anche al Prefetto, con la quale semplicemente diffidava tutti ad iniziare i lavori, declinando ogni responsabilità per il disastro ambientale che si andava consumando, ha di fatto messo in moto le ruspe.

Non a caso il Presidente Emiliano la richiama in tutte le sue comunicazioni.

Che altro poteva fare il Prefetto, di fronte ad una simile richiesta da parte di un Sindaco, massima autorità sanitaria del territorio?

Ora lo stesso sindaco manifesta la volontà di riaprire un dialogo con quegli stessi vertici regionali che ieri ha diffidato ad iniziare i lavori.

Ma di quanto credito presso quelli ancora dispone?

 

viv@voce

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