Diga San Giuliano, CIA Puglia: “Campagne a rischio sofferenza idrica”

Diga San Giuliano, CIA Puglia: “Campagne a rischio sofferenza idrica”

Drasticamente ridotta l’erogazione dall’invaso al Consorzio Stornara e Tara. La Regione paga metà delle spese, ma l’acqua non si divide equamente

Le campagne di Ginosa, Castellaneta e Palagianello rischiano lo stato di sofferenza idrica e, a dispetto di quanto sancito dalla convenzione sulla gestione della diga di San Giuliano, alla Puglia non viene ancora assicurata la normale erogazione di acqua, nonostante le reiterate richieste.

È la denuncia di CIA-Agricoltori Italiani Puglia che, in data 8 luglio, ha scritto al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Leonardo Di Gioia e al Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica Alfredo Borzillo per chiedere un intervento tempestivo e risolutorio affinché si garantisca il rispetto dell’accordo che prevede la divisione in parti uguali tra Puglia e Basilicata dell’erogazione delle risorse idriche a uso irriguo dell’invaso.

Le due Regioni sono, infatti, comproprietarie della diga in provincia di Matera ed il 50% dell’acqua accumulata su base annua è destinato ad alimentare la rete irrigua del comprensorio del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara.

“La Puglia, lo ricordiamo, si sobbarca la metà delle spese e, dunque, ha tutto il diritto di usufruire della sua quota di disponibilità idrica – insiste il presidente CIA Puglia Raffaele Carrabba – Peraltro, la Basilicata avrebbe quasi esaurito la sua dotazione, perché si irriga già da febbraio, mentre in Puglia la stagione irrigua è iniziata da poco e finora il Consorzio Stornara e Tara ha attinto poca acqua e non si capisce perché il Consorzio di Bradano e Metaponto che gestisce la diga intenda ridurre l’erogazione nei mesi di luglio e agosto”.

Al dieci maggio, data della prima richiesta del Consorzio pugliese, a fronte di un volume utile di 53.594.000 mc, la Puglia poteva disporre di 26.797.000 mc, la metà appunto. Al 6 luglio ne aveva consumati solo 4.916.160, mentre il Consorzio di Bradano e Metaponto ha utilizzato 9.149.557 mc. Secondo convenzione, alla Puglia spettano ancora 21.880.840 mc, alla Basilicata 17.647.443 mc. Dati che chiaramente variano di giorno in giorno (attualmente la Regione Basilicata sta prelevando circa 3,5 mc al secondo, la Puglia meno della metà) e che non tengono conto dei volumi prelevati dal solo Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto dal primo gennaio al 9 maggio.

Nei fine settimana è già successo che il Consorzio di Bradano e Metaponto abbia ridotto o addirittura chiuso l’erogazione di acqua alla Puglia. “Sono circostanze che consideriamo gravissime e che rischiano di compromettere l’economia agricola di ampie zone della provincia di Taranto, viste le temperature eccezionali che stanno mettendo a dura prova i terreni – conclude il presidente CIA Puglia Raffaele Carrabba – Abbiamo davanti un’estate probabilmente tra le più torride degli ultimi anni e non possiamo rischiare che la siccità bruci le nostre produzioni e devasti la superficie agricola. Confidiamo nel buon senso e auspichiamo il rapido ripristino delle condizioni sancite dalla convenzione, affinché si possa ristabilire il principio di equità”.

viv@voce

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