Lavoro. Germania. Record posti vacanti: 1,1 milioni
L’economia tedesca è alla ricerca di lavoratori e in Italia la voragine della disoccupazione non conosce una fine nonostante le pseudoriforme
Mentre in Italia la crisi strutturale occupazionale non conosce una fine, in Germania non c’è mai stata tanta offerta in eccesso nel mercato del lavoro come nel secondo trimestre del 2017.
Sarebbero ben 1 milione e centomila i posti vacanti. A riferirlo, l’Istituto di ricerca per il mercato del lavoro di Norimberga (IAB) un’istituzione statale teutonica che fa capo all’Agenzia federale del Lavoro.
Sarebbero 35.000 più dello scorso trimestre e 114.000 posti in più di un anno fa. La richiesta di lavoro proviene soprattutto dall’attività manifatturiera dove i posti liberi sono 124.000. Un grande sviluppo si registra anche nel settore dell’edilizia dove tra aprile e giugno sono stati rilevati dall’Istituto di ricerca 101.000 posti liberi.
“Nonostante la grande domanda di personale – ha dichiarato il ricercatore dello IAB Alexander Kubis – non possiamo parlare di una mancanza di personale qualificato tout court, ma piuttosto di strettoie in determinati campi”.
Sono dati stupefacenti se rapportati a quelli italiani, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che evidenziano non solo che esiste una locomotiva d’Europa che senza intaccare le tutele dei lavoratori è rimasta sostanzialmente stabile in materia di politiche del lavoro, nonostante la crisi globale, ma anche la totale inefficienza di quelle italiane e delle pseudoriforme degli ultimi vent’anni, che da una parte hanno comportato una progressiva erosione dei diritti dei lavoratori e dall’altra si sono dimostrate pressoché inutili nello stimolare la domanda occupazionale.