SAVA. Via Tazzoli, come vivere al fianco delle proprie abitazioni con una discarica a cielo aperto

SAVA. Via Tazzoli, come vivere al fianco delle proprie abitazioni con una discarica a cielo aperto

Ma le ordinanze Dario IAIA e la reggente di Polizia municipale, Luigina Soloperto, perché non le applicano?

Via Tazzoli è una strada trasversale che unisce, se così vogliamo dire, Via Croce con Corso Umberto. La troviamo quasi all’accesso del paese, venendo da Manduria. E’ una via molto lunga e, caso strano, delimita la pertinenza dei due feudi: quello savese e quello manduriano.

Infatti, superato questo incrocio, dove all’angolo si trova questo suolo (non recintato il quale desta più di qualche allarme), finisce … Sava! Le campagne di fronte a questa Via prendono il nome di contrada Santo Anastasio (in savese Santu Stasi), e siamo già nel feudo messapico.

Ma andiamo al problema, o meglio all’allarme che lanciamo da queste colonne, per ora: fu nell’agosto 2013, ben 4 anni fa, che l’ambientalista e giornalista Mimmo Carrieri con un Esposto indirizzato al “Signor Sindaco del Comune di Sava (Ta), all’ Assessore all’Ecologia e Ambiente del Comune di Sava (Ta) e al Responsabile del Comando di Polizia Municipale del Comune di Sava (Ta)”  avente per oggetto “Via Tazzoli- Degrado ambientale- igienico sanitario e pericolo per la pubblica e privata incolumità” credeva che forse qualcosa si sarebbe mosso dopo questa prima nota di chiamata.

Ma chè. Nulla di tutto ciò. Eppure, dato di fatto, sono passati ben 4 anni e niente si è mosso.

Ci siamo recati ieri pomeriggio e lo spettacolo, all’interno di questo suolo è raccapricciante. Descriviamolo, che è meglio. In primis manca la recinzione e qui gli organi preposti avrebbero dovuto come minimo, appena ricevuto l’Esposto di Carrieri, attivarsi a rintracciare la proprietà (cosa per nulla difficile, dove basta un semplice click e si conoscono i proprietari) e imporre la protezione come da giusta ordinanza dell’ex sindaco Aldo Maggi che imponeva a questo  quei suoli, adiacenti all’abitato, privi di sicurezza.

Se sono passati 4 anni, questo vuol dire che gli organi preposti non hanno fatto nulla. Infatti, se questo è il risultato la risposta è scontata. Per ora, però. Ma andiamo alla “visita”,  fatta ieri pomeriggio, a questo suolo adiacente alle abitazioni: fa ad angolo con la strada prospiciente e la veduta dello stesso impone uno scenario spaventoso.

Una puzza incredibile, molto probabilmente qualche carcassa di animale in putrefazione, si sprigiona da un maestoso albero di fichi cresciuto nello strapiombo di questo terreno, in passato sede di qualche cava di tufi oggi dismessa. Erbacce a non finire. Ma fosse solo questo sarebbe il male minore. Amianto dapertutto. Materiali di risulta sparsi ovunque.

E questa è una situazione che gli organi preposti, allertati dall’Esposto di Carrieri, tollerano a distanza di ben 4 anni? Bene, o meglio male. E questo dà l’idea di chi vuol apparire Sava un paese migliorato, dove gli organi amministrativi funzionano alla grande.

Dove, qualche rinominato amministratore, ebbe a dire che la reggente Soloperto svolgeva il suo lavoro, al Comando di Polizia municipale, “con amore”

Se per amore si ignorano le ordinanze, stiamo belli e freschi!!!

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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