MANDURIA. “Giudice di Pace. Le responsabilità dei Comuni”
Nota stampa di Antonio Casto, Presidente dell’ Associazione Forense Messapica (AFM)
“La questione della gestione del Giudice di Pace di Manduria rischia di diventare un tormentone, ognuno dei quattro Comuni facenti parte del Consorzio si assuma la sua responsabilità.
Stavolta ai dis-onori della cronaca balza il Comune di Avetrana, che da un anno a questa parte non ha ancora risolto la problematica inerente il suo dipendente, Giuseppe Crisostomo.
Invero, negli ultimi giorni del 2016 il Sindaco Minò richiamava improvvisamente il dipendente presso l’Ufficio Tecnico, rendendo inevitabile il ricorso al TAR su iniziativa di Associazione Forense Messapica, stante la altresì colposa inerzia della Amministrazione di Roberto Massafra.
Solo grazie a questa iniziativa giudiziaria di AFM, Minò concedeva il distacco per dodici ore di Crisostomo presso l’Ufficio Giudiziario.
Nei giorni scorsi la lettera ultimatum inviata da Giuseppe Crisostomo ha riaperto una ferita mai chiusa: questa lunga diatriba è inaccettabile perchè connota il servizio giustizia del territorio di un’aurea di precarietà costante.
In breve, si rischia di perdere l’Ufficio.
AFM, anticipando i tempi, già il 4 ottobre u.s. ha inviato una nota al Commissario di Manduria, Garufi, esponendo le criticità e invitando l’Ente Capofila a adottare, nell’ambito del Consorzio, ogni iniziativa utile a portare stabilità al Giudice di Pace.
Il sodalizio dei legali messapici, nella nota a firma del Presidente Antonio Casto e del Vice-Presidente Giuseppe Piccione, ha chiesto un incontro al Commissario stesso, in un’ottica di massima collaborazione, al fine di esporre compiutamente le problematiche urgenti emerse nella gestione consorziale dell’Ufficio.
Al momento, AFM auspica che l’Amministrazione Minò prenda coscienza della grande importanza del presidio di giustizia, trovando la soluzione stabile, ovvero esprima in maniera chiara la posizione di Avetrana, allo stato non del tutto adempiente alle obbligazioni nei confronti degli altri consorziati e, soprattutto, dei cittadini cui è rivolto il servizio giustizia”.