Torricella. FAIDA A COLPI DI LETTERE ANONIME SOLO PER DEMOLIRE COSTRUZIONI ABUSIVE O ANCHE AVVERSARI POLITICI SCOMODI?
Ecco quando la politica si serve del Codice penale …
In base a quanto sta accadendo recentemente in quel di Torricella, ci si chiede se il vero motivo di questo sleale scambio epistolare di cui si chiacchiera sia teso solo a far rispettare le leggi oppure a punire avversari politici. A questo punto, se quest’ultima ipotesi dovesse essere vera, non esiteremmo a dire che ci troviamo di fronte ad una faida politica di basso livello.
Pochi giorni fa con una nota indirizzata alla Procura della Repubblica di Taranto e al Presidente della giunta Regionale di Bari a firma del responsabile dell’Ufficio Tecnico Geom. Giovanni D’ippolito e dal Segretario Comunale Dott.ssa Marilena Cavallo, é stato comunicato l’elenco dei “Rapporti e delle Ordinanze di sospensione/demolizione di opere e Lottizzazioni Abusive” del mese di settembre.
Nell’elenco in questione, tra gli altri, compare anche uno “parente stretto” del sindaco Michele Schifone il quale, a seguito di accertamenti da parte dell’UTC scaturite dall’invio di lettere anonime (così si dice) risulterebbero diverse difformità attinenti i “Permessi in Sanatoria” e tra tutte la realizzazione di un locale di circa mq. 42,00 adibito a magazzino/deposito.
Qualche mese fa lo stesso Ufficio Tecnico, sempre in funzione di lettere anonime, aveva accertato delle difformità rispetto al rilascio di alcune concessioni a costruire e nella circostanza tra i “malcapitati” vi furono anche due Consiglieri di minoranza.
Attenzione, diamoci una regolata e lasciate perdere il detto: “Chi di spada ferisce di spada perisce”, rispettiamo le leggi e i regolamenti e lasciamo perdere le “faide” a colpi di lettere anonime.
Ma vediamo cosa prevede l’art. 36 del DPR 6 giugno 2001 n. 380 T.U. Disposizioni Legislative e Regolamentari in materia edilizia (Codice dell’Edilizia) avente per titolo “Accertamento di Conformità”: in sostanza permette di ottenere la sanatoria dell’abuso quando lo stesso é conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia al momento della sua realizzazione e al momento della presentazione della domanda. Quando invece non viene rispettata la doppia conformità le conseguenze possono essere due (una alternativa all’altra) e precisamente:
1) la DEMOLIZIONE DELL’ABUSO;
2) quando la demolizione della parte abusiva comporta la demolizione anche della parte conforme (che va relazionata tramite perizia tecnica) si può far ricorso all’art. 34 che così recita (intervento eseguito in parziale difformità del permesso a costruire):
“il dirigente o il responsabile dell’ufficio applica una sanzione PARI AL DOPPIO DEL COSTO DI PRODUZIONE stabilito in base alla Legge 27 luglio 1978 n. 322, della parte dell’opera realizzata in difformità del permesso a costruire, se non residenziale la sanzione é pari al doppio del valore venale determinato a cura dell’Agenzia del Territorio.
E in questo contesto legislativo che viene contemplato l’abuso commesso da parte del “parente stretto” del sindaco di Torricella signor Michele Schifone.
Mimmo Carrieri