Giochi legali in Puglia. L’azzardo cresce e la spesa dei giocatori raggiunge l’1,55 del Pil regionale
Lo “Sportello dei Diritti”: lo Stato e i gestori non possono sfruttare le speranze di far fortuna di un’intera popolazione disperata. Si metta un freno
I dati resi disponibili da oggi sul sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/monopoli) in merito al gioco legale in Italia a livello nazionale e regionale sono impietosi e fotografano un fenomeno che purtroppo risulta essere in crescita esponenziale.
Basta prendere i risultati “economico – finanziari” della Puglia che dimostrano il passaggio in soli tre anni della spesa per giochi in rapporto al PIL regionale che sale dal 1,32 % del 2013 al 1,55 % del 2016, ben oltre il valore nazionale dell’1,10 % del PIL Nazionale, che in valori assoluti significa che la raccolta per la sola regione sale da 3.882 milioni di euro a 4.398 milioni di euro, a fronte di vincite pari a 2.957 milioni di euro a 3.308 milioni di euro.
In poche parole, nelle casse dello Stato e dei gestori rimane oltre 1 miliardo di euro che viene letteralmente sottratto dalle tasche dei pugliesi che sperano di far fortuna correndo appresso scommesse, gratta e vinci, bingo, lotterie, lotto, e macchinette mangia soldi.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, lo Stato e i gestori non possono sfruttare le speranze di far fortuna di un’intera popolazione disperata e che sempre più spesso finisce nel vortice della ludopatia.
È, quindi, assolutamente necessario mettere un freno ed intervenire normativamente per fermare la corsa all’azzardo di un paese che non riesce ad uscire dalla crisi e che pensa di poter rimpolpare il proprio bilancio anche attraverso questo tipo di strumenti.