TARANTO. Rocambolesca assoluzione per l’imputato Dario IAIA: il gup, Vilma Gilli lo assolve dall’accusa di calunnia
Smentita la richiesta del pubblico ministero Filomena Di Tursi, che aveva chiesto il rinvio a giudizio, e quella del magistrato Remo Epifani che aveva condotto le indagini preliminari
E così per Dario IAIA si allontana lo spauracchio della fase dibattimentale dinanzi al Giudice. Ieri mattina nella Procura tarantina, al piano terra, si è tenuta l’udienza che vedeva sul banco degli imputati il primo cittadino savese supportato, fedelmente, dalla moglie, che doveva rispondere del reato di calunnia nei confronti del direttore di questo giornale.
Facce tesissime, il clima era di quelli che lasciavano presagire il timore, fondato, del rinvio a giudizio di Dario IAIA per calunnia. E invece no. Il pm Filomena Di Tursi chiedeva il rinvio a giudizio per l’imputato Dario IAIA. E’ bastato il verdetto del gup Gilli a far mettere i piedi per terra. “Non luogo a procedere” con queste poche sillabe il gup liquida l’udienza. Aspettiamo le motivazioni, in genere sono sessanta i giorni, per poterle conoscere, e poi da qui faremo i passi che riterremo necessari.
Ripeto, tutti i passi necessari che il nostro Stato di Diritto mette a disposizione di ogni cittadino. Intanto resta in piedi la richiesta di risarcimento in sede civile nei confronti di IAIA. Aggiorneremo i nostri lettori di tutto. E appena avremo gli interventi degli avvocati, sia di quello dell’accusa che quello della difesa, li pubblicheremo.
Come, ansiosi, aspettiamo di conoscere le motivazioni che hanno indotto il gup Vilma Gilli ad assolvere il primo cittadino savese, nonostante il magistrato Remo Epifani nelle indagini scrisse testualmente che IAIA “accusava il giornalista savese Giovanni Caforio pur sapendolo innocente” e il parere del pubblico ministero Di Tursi che, nella giornata di ieri, chiedeva il rinvio a giudizio dell’imputato Dario IAIA.
Giovanni Caforio