TARANTO. Commozione e gioia palpabile alla fine della cerimonia celebrata dal parroco don Luigi Larizza

TARANTO. Commozione e gioia palpabile alla fine della cerimonia celebrata dal parroco don Luigi Larizza

Moriva in America nelle pianure dell’Illinois, presso Chicago, il 22 dicembre 1917, quasi alla vigilia del S. Natale, di quella morte tranquilla e pacifica, senza spasimi di agonia, con cui un repentino invito celeste talvolta nei santi tramuta la terra di esilio nella beatitudine del premio” riferiva Papa Pio  XII nel discorso sulla figura eroica di Santa Francesca Saverio Cabrini, pronunciato martedì 9 luglio 1946

Sono passati esattamente cento anni dalla dipartita della Santa che ha dato il nome all’Istituto scolastico professionale di via Dante a Taranto, celebrati nella vicina Chiesa del Sacro Cuore con il precetto natalizio e l’inaugurazione del nuovo anno scolastico 2017/18.

L’evento che ha visto la partecipazione delle classi dell’istituto, con il relativo personale di servizio, genitori e parrocchiani, è stato un ritorno alle buone tradizioni della scuola, fortemente voluto e desiderato, in primis dal nuovo dirigente scolastico Angela Maria Santarcangelo.

“Francesca aveva sognato tutto l’estremo Oriente. Ma Dio rovesciò i disegni di lei, e tutto l’Occidente, l’estremo Occidente soprattutto, dall’uno all’altro polo, divenne il vastissimo continente del suo apostolato. Nei suoi ardenti sogni ella aveva veduto i pagani della civiltà più antica, adoratori degli idoli, il suo campo di azione sarà invece nel seno della civiltà moderna dell’Europa e ultramoderna delle Americhe, fra i cristiani e particolarmente fra i cristiani indifferenti, adoratori dei beni e dei godimenti materiali.

Ivi la gran donna missionaria farà prima presagire, poi conoscere, adorare, amare e servire il Cuore di Gesù, della cui devozione diventa la propagatrice (…) Di fatto quale cosa o chi mai potrà farla indietreggiare di un passo nella via da lei intrapresa? Ardire e coraggio, previdenza e vigilanza, avvedutezza e costanza la rendono tetragona in ogni cimento. Contro di lei non valgono a fermarla nel suo avanzamento né le autorità più venerande, ai rifiuti delle quali ella oppone imperturbabilmente la missione o il beneplacito ricevuto dalla S. Sede; né i poteri civili, che si arrendono dinanzi a lei; né gli uomini di legge, ai quali ella tien testa, e di cui sventa i cavilli con la precisione dei suoi contratti e la fermezza delle sue rivendicazioni, né i maestri dell’arte e dei mestieri, architetti, ingegneri, imprenditori e operai, ai quali ella comanda e talvolta le accade di sostituirsi.

Le difficoltà economiche non l’arrestano né le scemano l’ardimento. La diffidenza in lei stessa diventa nel suo cuore immensa confidenza in Dio, appoggiata alla quale senz’altri mezzi compra, mobilia, allestisce in ospedali, in collegi, in case di opere, alberghi, palazzi, castelli. Nell’espansione del suo ardore per il bene altrui non dubitò ella forse, con un misero fondo di cassa, di intraprendere coraggiosamente l’istituzione di una scuola popolare per centinaia e centinaia di bambini ?  (Papa Pio XII).

Una scuola allora, dunque, e una scuola oggi, che conserva il Suo nome, il nome della Santa.

Che vuole continuare a far storia, in un quartiere popolare, in una città prostrata, Taranto, ma non ancora doma. Con le tante iniziative dalle meno importanti alle più importanti, che hanno preso piede quest’anno e che il rinnovato spirito operativo del nuovo dirigente scolastico ha saputo risvegliare, nei suoi collaboratori, negli insegnanti e nelle maestranze tutte, nonché negli alunni, la cui soddisfazione ha iniziato ad assaporarsi in questa celebrazione.

Orbene, un’altra scuola è possibile, e al Cabrini : una piena promozione dell’umano che ben si sposa alla tradizione e ai vari corsi professionali e qualificanti dell’istituto.

Quest’anno se ne sono aggiunti due al passo coi tempi, per nuove occupazioni richieste dal mercato: Operatore della Trasformazione agroalimentare e Management dello Sport e del Benessere. Lo scopo è quello di far trovare altra occupazione ai giovani del quartiere e non solo, visto che in Puglia questi due nuovi corsi sono una esclusiva del Cabrini.

Oltre a questi rimangono i corsi Chimico, Audiovisivo, Aziendale, Turistico e Grafico, già da tempo attivati.

La Santa Francesca Saverio Cabrini, in questi momenti particolarmente difficili e bui, potrà rinvigorire  la sua opera piena di frutti, insegnando ed illuminando il cammino di tutti, sopratutto degli educatori, degli insegnanti, dei genitori e degli operatori sociali, per una sana e appagante crescita dei giovani e per una possibile soddisfazione dell’umano, piena e reciproca.

Vito Piepoli

 

viv@voce

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