Raffaella Marangella, la regina delle “Craste”
Una donna forte e sempre sorridente che, da una brillante e semplice idea, ha creato un “must” dell’arredamento. Affascinati dai suoi manufatti anche grandi nomi dello spettacolo
Raffaella Marangella, classe 1979, ormai è conosciutissima non solo nella sua città, Grottaglie, ma anche altrove, grazie alle sue “Craste” : vasi in ceramica contenenti delle pale di fichi d’India create con polistirolo, rivestito da stoffa dalle svariate fantasie.
Mamma di due bambini (Samuele, 10 anni, e Alice, 8 anni), Raffaella notò, circa tre anni fa, che, per mancanza del “pollice verde”, era riuscita a far seccare persino una pianta grassa della sua abitazione. Dispiaciuta, pensò quindi di riempire quello spazio rimasto vuoto ed il suo cachepot blu in ceramica, con una pianta che mai avrebbe potuto rischiare la stessa sorte della precedente.
Accese il computer ed iniziò a cercare degli spunti su internet, restando colpita da delle pale di fichi d’India realizzate in vari materiali. E così, dopo alcune prove, nasce in lei l’estro: acquista del polistirolo, delle stoffe, e si mette a lavoro “armata” di forbici e macchina per cucire.
Il risultato è straordinario e tanta gente inizia a richiedere le “Craste”. Pezzi unici “handmade” realizzati per hobby, secondo il gusto personale ed il budget di chi li commissiona: le craste infatti possono essere personalizzate, partendo dal vaso (che può essere creato anche dai maestri ceramisti) fino alla scelta della fantasia delle stoffe (alcune sono ricamate a mano da Cira Monopoli) e delle eventuali scritte.
I social si riempiono di foto scattate con “gli amici delle craste”, che acquistano non solo la “pianta” ornamentale ma anche altri gadgets (magliette, pochette e portachiavi) raffiguranti l’ormai riconoscibilissimo simbolo. La crasta diventa così apprezzata, che, in molti, compresi personaggi famosi, la richiedono come bomboniera per cerimonie od anche per fare un regalo.
Tra gli altri, anche Al Bano, Costantino Vitagliano, Beppe e Catena Fiorello le acquistano; la crasta, inoltre, arriva fino in Vaticano. Tanti hanno cercato di imitarla, ma l’originale è sempre evidente. Raffaella ama lavorare ed ama i suoi bambini.
Tutto questo le dà una incredibile forza e, cercando di essere da sprone ai tanti ragazzi che si sentono demoralizzati, col suo immancabile sorriso, invita a “non piangersi mai addosso ed a rimboccarsi le maniche, perché, a volte, bastano la volontà e l’intelligenza per combattere l’incubo della crisi”. Specialmente al Sud c’è una grave carenza di lavoro, ma Raffaella non intende tornare a Ferrara, dove in passato ha vissuto per alcuni anni.
E’ a Grottaglie, nella sua terra, vicino ai suoi affetti che sicuramente troverà la sua strada. Le auguriamo ogni fortuna, sperando che, magari, la contatti anche lo showman Rosario Fiorello, così come hanno fatto i due fratelli.
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Gabriella Miglietta