GROTTAGLIE. Beatrice De Tommaso, comune cittadina come esempio positivo

GROTTAGLIE. Beatrice De Tommaso, comune cittadina come esempio positivo

Diamo spazio alla gente comune per bene, poiché la società non è fatta solo di ragazzacci e di cronaca nera

Siamo troppo abituati a leggere storie di persone che saltano agli onori della cronaca solo dopo aver commesso dei misfatti. Ma la realtà, fortunatamente, è fatta anche di persone a modo, che devono avere voce e visibilità affinché non emerga esclusivamente lo sconfortante marcio.

Beatrice è una 41enne di Grottaglie (Ta), ha due sorelle maggiori ed ha iniziato a lavorare, come tanti altri, alla tenera età di 15 anni, pur di non gravare economicamente sui propri genitori. L’inverno frequentava la scuola e l’estate lavorava. Negli anni ha accumulando, così, esperienza in vari settori. Attualmente si alza alle 2:30 e lavora tutti i giorni, per 9 mesi all’anno, in campagna, svolgendo un’ attività semplice ma faticosa: raccoglie pesche, albicocche, uva, mandarini ed arance. Cosa ci ha colpito di lei? Il fatto che non si lamenta mai e si considera fortunata per avere un lavoro, che effettua nelle province di Taranto e di Bari.

Beatrice, qualche volta avrà pensato sicuramente di lasciare la sua città, perché, come lei stessa ci racconta, “a volte si notano atteggiamenti poco civili dei concittadini e poco solidali delle compagne”; ma lei sente di far parte del Sud, e qui resta. Ha un messaggio per i più giovani e per gli scoraggiati: ”Studiate, leggete, viaggiate, se potete, ed iniziate a tenervi occupati facendo anche piccoli ed umili lavori. Si può crescere solo attraverso la conoscenza ed il confronto con persone di tutte le culture ed estrazioni sociali. Non abbattetevi mai e vivete con ironia”.

Cosa spera per il futuro? Di avere sempre la salute, di non perdere mai il sorriso e, magari, di diventare mamma. Semplici cose che ognuno di noi dovrebbe apprezzare.

Una donna comune, Beatrice, che ci ha raccontato un pò di sé, in rappresentanza delle tante lavoratrici e lavoratori che nel silenzio, quotidianamente, fanno sacrifici e danno un senso alla vita.

Quella vera, quella pura.

Gabriella Miglietta

 

viv@voce

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