TARANTO. Sei spettacoli interpretati da donne per la nona stagione di “Periferie”, parte del progetto triennale “Heroes”

TARANTO. Sei spettacoli interpretati da donne per la nona stagione di “Periferie”, parte del progetto triennale “Heroes”

Dal 12 gennaio al 17 marzo, sul palco del TaTÀ

La sincerità di uno sguardo diretto. Si declina al femminile la rassegna “Periferie”, giunta alla nona stagione, e soprattutto declina al femminile il tema degli eroi, “Heroes”, su cui è improntato il progetto triennale del Crest sostenuto dalla Regione Puglia.

La “questione femminile” non ha mai smesso di essere un tema centrale, anzi, diventato negli ultimi anni dolorosamente oggetto di cronaca, si pone oggi come punto di vista speciale per affacciarsi sulla crisi che investe tutto il sociale senza distinzioni, l’identità delle persone e quella di genere, in una sfaccettatura difficile da ricomporre.

Scelti sei spettacoli interpretati da donne che raccontano tante e diverse realtà dell’universo femminile. Il risultato è un focus su uno sguardo femminile tanto più importante e vivo in un momento in cui ci sentiamo assediati dalla bruttezza, dalla preoccupazione non solo nelle questioni personali ma a livello globale.

Sulla singolarità che può avere questo sguardo al femminile basta scorrere i titoli e i nomi delle straordinarie interpreti, pluripremiate protagoniste della scena italiana. Una sorta di vocabolarietto riepilogativo delle più viete problematiche e immagini femminine: il corpo in primis, la fragilità emotiva, la propensione al dramma e al sacrificio, la maternità, la prostituzione… Su tutte vince la forza di svoltare, la scoperta dell’ironia, la capacità di guardarsi dentro fino in fondo, la leggerezza con cui voltare pagina, la sincerità di uno sguardo diretto. Senza enfasi.   

“DeclinAzioneDonna” non è solo una rassegna di teatro (sipario ore 21, al TaTÀ di Taranto), ma vuole diventare un progetto più ampio, multiculturale, da condividere con associazioni, enti, operatori del territorio che abbiano a cuore questa tematica. Un contenitore, un luogo dove incontrarsi per confrontarsi, conoscersi e provare insieme a produrre una nuova narrazione della donna. Intorno a questo progetto c’è già la convinta adesione della Cgil Taranto. E grazie al suo contributo sarà possibile disporre per ogni spettacolo di 100 biglietti a soli 7 euro.

Apre, venerdì 12 gennaio, “R. OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi”, una performance (finalista premio Ubu 2017 come migliore spettacolo di danza e finalista premio Rete Critica 2017) che si inserisce nel filone poetico di Silvia Gribaudi. Uno spettacolo in cui Claudia Marsicano (premio Ubu 2017 come nuova attrice attrice o perfomer under 35) è protagonista di un “one woman show” che sposta lo sguardo dello spettatore all’interno di una drammaturgia composta di dieci esercizi di virtuosismo fisico e vocale.

Segue, sabato 27 gennaio, “The Black’s Tales Tour” di e con Licia Lanera e con Qzerty, per Fibre Parallele. Travestendosi da icona pop e risalendo alle origini della scrittura letteraria, alle fiabe, l’artista barese (premio Landieri 2011 come miglior attrice italiana giovane e premi Eleonora Duse, Virginia Reiter e Ubu 2014 come migliore attrice italiana under 35) racconta quelle terribili di Andersen e dei fratelli Grimm a suon di musica elettronica e ci porta a distinguere ciò che siamo stati da bambini da ciò che siamo diventati da adulti.

In scena, sabato 17 febbraio, Nunzia Antonino con “Else”, liberamente ispirato a “La signorina Else” di Arthur Schnitzler, regia di Carlo Bruni. Non è più la diciannovenne dell’opera originale, piuttosto lo è stata. Ora è alle prese con lo stesso Veronal di allora: medicinale ormai però fuori moda, veleno inadeguato al ruolo e dunque anche inutile a domare il reiterato dolore.

Sarà la volta, venerdì 23 febbraio, di “My Place”, performance (finalista In-Box 2017) in cui le attrici autrici di Qui e Ora Residenza Teatrale (Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli) prestano corpo alle visioni di Silvia Gribaudi e offrono a loro volta alla coreografa e performer un immaginario contemporaneo con cui mettersi a confronto. Un racconto fisico che va a indagare i luoghi dell’intimo.

Torna, sabato 3 marzo, il Teatro di Dioniso con “Ifigenia in Cardiff” di Gary Owen, regia di Valter Malosti. Con un linguaggio abrasivo pieno d’ironia tagliente, Owen (dall’originario “Iphigenia in Splott”). Il ritratto al vetriolo di una Ifigenia moderna, Roberta Caronia (premio Virginia Reiter 2017 come migliore giovane attrice italiana dell’ultima stagione teatrale), che non ci sta ad essere la vittima sacrificale di un sistema già scritto, e pertanto reagisce, opponendo al fato che la vorrebbe vendicativa e miope, la sua intelligenza feroce.

Chiude, sabato 17 marzo, “(S)workers” di Valeria Simone, per Acasa Company. Cinque drammaturghi italiani (Valeria Simone, Marianna De Pinto, Maristella Tanzi, Marco Grossi, Rossella Giugliano) raccontano storie relative al mondo della prostituzione, allestendo (in scena Marianna De Pinto, Erika Lavermicocca, Maristella Tanzi, Marco Grossi, Manuela Vista, Rossella Giugliano, Fatou Cisse, più video di Maria Grazia Morea), uno spettacolo collaborativo e itinerante sul mercato del sesso.

 

 

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