MANDURIA. Legambiente. Fulvio Perrone: “Alcune riflessioni sull’auspicabile sviluppo turistico”

MANDURIA. Legambiente. Fulvio Perrone: “Alcune riflessioni sull’auspicabile sviluppo turistico”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

“Recentemente si sono svolti a Manduria due eventi ben organizzati che sono riusciti nel “miracolo” di portare nel centro storico, in una fredda serata invernale, visitatori dai comuni circostanti, fenomeno questo molto importante ma purtroppo abbastanza raro nella nostra città.

Colgo questa occasione per formulare alcune riflessioni su un auspicabile sviluppo turistico del nostro comune e sui problemi che bisognerà affrontare per metterlo in pratica. Gli eventi da cui prendo spunto sono la visita guidata gratuita al centro storico abbinata al successivo “concerto di Natale” in Chiesa Madre dello scorso 23 dicembre, che hanno prodotto grande richiamo di pubblico con tanti i visitatori forestieri.

Infatti come risulta dalle prenotazioni e dalle testimonianze di alcuni esercizi commerciali del luogo, sono giunti visitatori da Martina Franca, San Giorgio Jonico, Oria, Sava, Avetrana etc. La capacità organizzativa e la sinergia delle due associazioni (Popularia e CEA in collaborazione con Confguide) che hanno progettato gli eventi, sono riuscite in questa operazione di “vera” e concreta promozione del territorio, che è stata notata ed apprezzata dagli operatori del settore.

Ma quali sono i fattori che hanno prodotto questo piccolo “miracolo”?

Ci risponde Roberto Dostuni, presidente di Popularia Onlus: “La qualità degli eventi, un potente apparato di comunicazione e la bellezza delle location sono gli elementi indispensabili per raggiungere questi obiettivi, e poi ovviamente la capacità di collaborare”.

Pochi e semplici concetti dunque, facili da elencare (ma che forse in pochi sanno mettere in pratica) che sono fondamentali per realizzare quel turismo sostenibile, di qualità e destagionalizzato che Manduria potrebbe meritare.

“Ma se le professionalità non mancano”, ci spiega Gianfranco Dimitri, archeologo e Responsabile Cultura del CEA, “resta purtroppo lo scoglio della fruibilità a fini turistici dei luoghi da visitare: la maggior parte del centro storico è in stato di degrado e di abbandono, il “Parco archeologico delle Mura Messapiche”, che è il secondo parco tematico più grande d’Europa, è praticamente “chiuso”, privo di una gestione e di una programmazione che possano dare il lustro che merita; il museo “Terra dei Messapi” ha orari e giorni di visita troppo ridotti così come le chiese: sono queste le emergenze che dovrà affrontare una futura amministrazione illuminata.

Ma non solo. La rinascita di un centro urbano come città a forte vocazione turistica non è nulla se una buona amministrazione, tra le altre cose, non si preoccupi di come far arrivare e regolare il flusso di visitatori. La nostra offerta turistica deve divenire davvero parte integrante del sistema “Cultura del Turismo” in cui il Territorio con tutte le sue peculiarità acquista forte richiamo e attrattiva. Da soli, però, non si va da nessuna parte.

E’ la sinergia delle eccellenze presenti nel territorio che possono e devono promuovere questa crescita.

Concludo questa mia breve riflessione esprimendo un plauso a quelle coraggiose attività commerciali del centro storico, che con la loro presenza contribuiscono a renderlo vivo e per quanto è possibile a contrastare il degrado e l’abbandono”.

 

viv@voce

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