IGECO, arrivano gli ispettori antimafia

IGECO, arrivano gli ispettori antimafia

Il prefetto Claudio Palomba ha disposto di prelevare corposa documentazione

Visita ispettiva antimafia presso la sede operativa della “Igeco costruzioni SpA”, a Galugnano, frazione del Comune di San Donato in provincia di Lecce. L’ispezione disposta dal Prefetto Claudio Palomba ha interessato anche il cantiere in località San Cataldo, marina di Lecce, dove la Igeco ha vinto un appalto da 3,3 milioni per il rifacimento della darsena del porto turistico.

Gli agenti del gruppo interforze, su disposizione prefettizia, hanno prelevato una corposa documentazione per le necessarie verifiche.

Igeco, già travolta dalle indagini della Procura di Brindisi, che hanno portato allo scioglimento per mafia del Comune di Cellino San Marco, è stata recentemente al centro di altre indagini, questa volta della Procura di Lecce, che hanno portato allo scioglimento del Comune di Parabita.

I rapporti tra la Igeco Spa, alcuni amministratori del Comune di Parabita e alcuni esponenti della sacra corona unita, sono illustrati nella relazione inviata dal prefetto Palomba al Ministero dell’Interno.

Dalle indagini dei Ros, coordinate dall’allora procuratore aggiunto Antonio De Donno, oggi capo della Procura di Brindisi, risulta che Igeco abbia dato lavoro nel servizio di raccolta rifiuti gestito a Parabita, almeno fino a quando non sono stati arrestati nel 2015, al boss Marco Giannelli, che dal padre ha ereditato le redini del clan, e ad almeno tre suoi sodali.

L’operazione “Coltura”, dal nome della madonna protettrice di Parabita, ha già portato all’arresto di 22 persone, tra cui il vicesindaco del Comune del basso Salento e alla condanna in primo grado di 19 dei 22 arrestati.

A Casarano, dove Igeco gestisce in proroga da anni il servizio di raccolta rifiuti, ha lavorato invece per Igeco Luigi Spennato, del clan Potenza, prima di essere ridotto in fin di vita da una raffica di proiettili.

Il Tacco ha pubblicato numerose inchieste su Igeco dal 2012 ad oggi. L’ultima, che ha vinto il premio “Giustolisi Giustizia e verità”, è stata sequestrata dal gip Giovanni Gallo del Tribunale di Lecce, a seguito di richiesta e querela di Igeco SpA.o gli ispettori antimafia

FONTE

iltaccoditalia.info

 

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