TARANTO. La commedia Calendar Girls con la Finocchiaro, da una storia vera
E’ andato in scena, ieri venerdì 16 febbraio, al Teatro Orfeo
Le “Ragazze Calendario” con la regia della toscana Cristina Pizzoli e tradotto e adattato dalla scrittrice Stefania Bertola, entrambe abilissime nel dar forma ai mondi preziosi e fragili delle donne, è il primo adattamento italiano dello spettacolo, campione d’incassi in Inghilterra. Lo spettacolo più del film omonimo messo in scena con la regia cinematografica di Nigel Cole nel 2003.
Il tutto è tratto da una storia vera alla fine degli anni ’90 . È quella di un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni, del Women’s Institute, nato nel 1915, che oggi è la più grande organizzazione di volontariato delle donne nel Regno Unito e da un certo John, marito di Annie, che muore di leucemia. Per questo motivo le girls, ragazze un po’ attempate, decidono di fare un calendario di nudi artistici come sottolineano spesso durante lo spettacolo, per raccogliere fondi.
Lo spettacolo che è di una certa durata (un’ora e cinquanta minuti senza intervallo) impegna le attrici e gli attori in tanta energia fisica, vocale e con una comicità che ha dei tratti anche grotteschi, sentimentali e a differenza del film che è più melenso, ha una vena più sarcastica e macchiettistica.
Lo spettacolo è molto divertente e esprime grande entusiasmo e gioia di vivere, un trovare il bene anche oltre l’apparenza, anche dove si pensa non vi sia.
Ci sono anche dei tratti drammatici che hanno a che fare con la morte, ma con questa si scherza. Un aspetto questo che fa parte più della comicità anglosassone che nostrana, tesa anche a dissacrare questioni morali o religiose.
Tutto il calendario infatti viene realizzato all’interno di una parrocchia.
C’è anche un aspetto più sentimentale sopratutto nel discorso poetico di John che è ormai in fin di vita e che riguarda le donne e i girasoli.
Il girasole è l’emblema dello spettacolo come lo era del film. Il girasole che va alla ricerca della luce, non si arrende al buio che ci fa paura, la paura del futuro. E così, quindi anche nella sofferenza queste donne girasole sanno trovare il sole, la luce anche quando è flebile.
C’è una lezione di vita in tutto questo e un ridere in faccia alla morte.
Sono solo due gli attori del cast di cui fa parte un’inedita Angela Finocchiaro impegnata a dar corpo e voce ad una provocatoria ‘femmina alfa’ di provincia, seppellita in un modesto negozio di fiorista, ma con smanie di protagonismo e slanci di generosità. Dopo la morte a causa di una devastante leucemia del marito di Annie, sua amica da una vita, sarà lei ad ideare il calendario e a trascinare le amiche nel realizzarlo per raccogliere fondi.
Fanno parte del cast: Annie, casalinga a tinte pastello che rinasce dopo la vedovanza, sarà interpretata da Laura Curino, affiancata da un gruppo di attrici estrose e ardite, le Girls, Ariella Reggio (Jessie), Carlina Torta (Ruth), Corinna Lo Castro (Celia) e Matilde Facheris (Cora), la musicista che fa risuonare con il suo pianoforte e il suo canto le mura della sala parrocchiale di musiche di chiesa virate in rythm and blues e rock sfrenati.
Completano il cast Elsa Bossi, direttrice bacchettona dell’associazione e Titino Carrara, a dar vita al bellissimo personaggio di John, malato terminale che riesce sempre a scherzare su di sé e a sorridere fino alla fine, Stefano Annoni, il barelliere goffo che si trasforma in un fotografo di genio, e la smagliante Noemi Parroni impegnata virtuosisticamente con un poker di personaggi: la conferenziera noiosa, la nobildonna liftata, la giornalista col raffreddore allergico e l’estetista con retrogusto di escort.
Comunque l’improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste……..
E in conclusione, riportando un po’ di cifre, ricordiamo che dopo lo straordinario successo delle prime due stagioni da record con 208 repliche in 80 città, tutte sold out, e con più di 145.000 spettatori, Calendar Girls è tornato per la terza stagione teatrale, ieri venerdì 16 febbraio, al Teatro Orfeo di Taranto, che colleziona un altro appuntamento imperdibile, con le scene di Rinaldo Rinaldi, i costumi di Nanà Cecchi e le musiche originali di Riccardo Tesi nella produzione Agidi e Enfi Teatro.
Vito Piepoli