SAVA. 2017. Impianti semaforici. Incassati circa 100mila euro, di cui 60mila vanno alla Ditta che gestisce la manutenzione
Quindi sono solo 40mila euro, della somma totale, che entrano nelle casse comunali
Al di là che sono stati creati per “fottere” gli automobilisti. Al di là che gli automobilisti devono imparare ad essere più disciplinati e rispettare il codice della strada.
Al di là di tutto questo, facciamo i conti sulle entrate, o meglio sui proventi, che il Comune di Sava incassa dalle infrazioni dei due semafori di Corso Umberto.
Le previsioni delle entrante si attestavano su 150mila euro. Ma sono circa 100mila euro quelli che sono stati incassati e solo 40mila restano nelle casse comunali. Da qui, è la naturale la domanda: “Oltre a battere cassa i Comuni, sui photored, battono anche cassa le ditte private?”
Sembrerebbe proprio così. E di che maniera pure!
Dai riferimenti su citati il 60% delle entrate va proprio al soggetto privato, manutentore degli impianti.
Confrontiamo i nostri dati con il Comune di Torricella. Su circa 600mila euro incassati, sempre nel 2017, ben 135mila vanno al soggetto privato. Siamo quasi sul 23% della somma totale e Sava, differenza del Comune limitrofo, dà il 60% al soggetto privato. Forse, a Sava, siamo più “generosi”? Forse sì. I numeri sono quelli.
Ma andiamo a come vanno, o dovrebbero, essere spesi questi soldi o una buona di parte.
Sistemazione segnali stradali: Sava è uno strazio. Segnaletica stradale: un doppio strazio.
E allora dove vanno a finire questi soldi che l’amministrazione IAIA incassa? Lo vorremmo sapere. Ma per davvero …
Giovanni Caforio