TARANTO. Per la rassegna “DeclinAzioneDonna”, Ifigenia in Cardiff
Sabato 3 marzo, alle ore 21 al TaTÀ
Iphi-ghéneia: “nata forte”. Per la rassegna “DeclinAzioneDonna”, in Via Deledda al quartiere Tamburi, va in scena “Ifigenia in Cardiff” di Gary Owen, traduzione Valentina De Simone, regia Valter Malosti, con Roberta Caronia (premio Virginia Reiter 2017 come migliore giovane attrice italiana dell’ultima stagione teatrale), luci Francesco Dell’Elba, produzione Teatro di Dioniso, con il sostegno di Fondazione Piemonte dal Vivo.
Durata 60 minuti. Ingresso 10 euro: primi 100 biglietti a soli 7 euro (promozione valida sull’acquisto al botteghino, non sulla prenotazione telefonica). Info: 099.4725780 (int. 1) – 366.3473430.
Effie la sfrontata, la sboccata, vive in un Galles di periferia, a sud di Cardiff, nel quartiere di Splott, dove conduce un’esistenza irregolare senza progetti, senza futuro. Effie è una dei tanti relitti di umanità ai margini a cui nessuno si interessa. Vive di niente Effie; qualche spicciolo dall’assistenza sociale e i soldi che, tra un litigio e un altro, la nonna le lascia sul tavolo, prima di andarsene sbattendo la porta. La sua identità Effie la cancella tutte le sere distruggendosi di alcol. Ma tutto sta per cambiare. Un incontro, in una notte alcolica e folle, un uomo diverso dagli altri, un soldato tornato dall’Afghanistan, segnerà l’inizio di una trasformazione. Questa buffa e sguaiata crisalide dimostrerà a se stessa di poter essere migliore di come è stata fino ad allora. Anche se nulla è come sembra, anche se altri colpi di scena ribalteranno ancora una volta la rotta, Effie non sarà mai più la stessa.
“Ifigenia in Cardiff” di Gary Owen, dall’originario “Iphigenia in Splott”, è un delirio monologante denso di lucidità che si rivela a poco a poco, ribaltando gli equilibri del senso comune e scardinando moralismi e perbenismi vari, con il suo attacco sferrato in pieno viso contro l’ipocrisia della società e di una politica dell’austerity che finisce per stringere la morsa sempre sui soliti noti: i più deboli.
Con un linguaggio abrasivo pieno d’ironia tagliente, Owen affonda il coltello nelle maglie sconnesse della contemporaneità, consegnandoci il ritratto al vetriolo di una Ifigenia moderna che non ci sta ad essere la vittima sacrificale di un sistema già scritto, reagisce, si oppone al fato che la vorrebbe vendicativa e miope, con un inaspettato, gratuito e sconcertante atto di compassione. Davanti ai fallimenti del nostro tempo, Effie non è di certo un capro espiatorio ma testimone e voce d’accusa contro un potere che, con la sua ingombrante ingordigia, divora le vite degli altri.
Incontriamoci | prima dello spettacolo, dalle ore 19 alle 20.30, Centro Antiviolenza “Rompiamo il silenzio” Martina Franca, Ammostro Taranto e IdaKia ArtDirection&Design / Associazione Salam ONG – associazioni partner del progetto “DeclinAzioneDonna” – presentano proprie attività.
Parliamone | nel foyer, dopo lo spettacolo, l’attrice Roberta Caronia incontra il pubblico. Modera la giornalista Marina Luzzi.
BIOGRAFIA
Roberta Caronia
Attrice palermitana, diplomata giovanissima all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio d’Amico”, nel 2009 è Antigone in “Edipo a Colono” con Giorgio Albertazzi per la regia di Daniele Salvo, ruolo per il quale vince il premio Assostampa Teatro. Sul grande schermo nel 2011 vince la Menzione speciale al Terre di Siena Film-Festival per il film “La strada verso casa” di Samuele Rossi (in concorso al Festival del Cinema di Roma). Collabora dal 2015 con la compagnia torinese Teatro di Dioniso: in tournèe nel ruolo di Beatrice nel “Berretto a sonagli” del regista Valter Malosti, che la dirige anche nel monologo “Ifigenia in Cardiff” (prima nazionale il 16 giugno 2017 al Festival delle Colline Torinesi). La motivazione della giuria tredicesima edizione del premio Virginia Reiter: «Tra le varie ossessive e alterate identità che hanno messo in luce il talento nevrotico di Roberta Caronia c’è in particolare un percorso di giovani figure classiche (Ismene, Antigone, Ermione) che porta fatalmente alla via crucis di una Ifigenia contemporanea, ritratto di un’emarginata del Galles che ha fatto deflagrare la sua ossessione corporea e un suo straordinario flusso di coscienza in “Ifigenia in Cardiff” di Gary Owen (in origine “Iphigenia in Splott”) con regia di Valter Malosti, che l’aveva anche diretta in un’acuminata versione siciliana del “Berretto a sonagli” di Pirandello. Avendo lei già mostrato un suo ben forte carattere nella “Clitennestra” di Vincenzo Perrotta, in “The Coast of Utopia” di Stoppard, e nei panni della coraggiosa Rita Atria de “Il mio giudice” di Maria Pia Daniele, facendo buon uso della formazione con Piotr Fomenko e Nicolaj Karpov».
La rassegna “DeclinAzioneDonna”, nona stagione di “Periferie”, è parte di “Heroes”, progetto artistico triennale 2017/19 di Crest e associazione culturale “Tra il dire e il fare” (Ruvo di Puglia, Bari) in ATS, in ordine all’avviso pubblico per iniziative progettuali riguardanti lo spettacolo dal vivo e le residenze artistiche – Patto per la Puglia – FSC 2014/2020 – Area di intervento “Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali”.