LIZZANO-GROTTAGLIE. Discariche Vergine e La Torre-Caprarica
L’emergenza discariche nella provincia di Taranto torna a fare capolino nel dibattito cittadino. A sollevare dubbi e perplessità sono le discariche Vergine, a Lizzano, e La Torre-Caprarica, a Grottaglie ma che interessa anche la vicina San Marzano
Ad intervenire sulle due vicende è il consigliere regionale del gruppo Misto, Gianni Liviano, il quale esprime le sue perplessità soprattutto in ordine alla decisione della Regione Puglia di acquisire, attraverso la sua agenzia Ager, la discarica Vergine, uno dei siti più grossi con una capacità di conferimento di oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, in modo da inserirla nel piano regionale dei rifiuti di prossima emanazione.
“Ho appreso di questa volontà della Regione attraverso un servizio mandato in onda dal Tg di Telenorba. Se la notizia fosse confermata, viene da chiedersi, tralasciando la bontà o meno dell’investimento e dei benefici (nel servizio si parla di una riduzione della Tarsu di circa il 30%) per i cittadini, da chi la Regione acquisterebbe il sito dal momento che lo stesso, nel 2014, è stato sottoposto sotto sequestro dalla magistratura ionica per presunto disastro ambientale a meno che – aggiunge Liviano – sia possibile un esproprio a costo zero.
Insomma, sarebbe il caso – prosegue il consigliere regionale tarantino – di saperne di più e, soprattutto, sarebbe opportuno che i consiglieri regionali, soprattutto quelli espressione del territorio ionico, fossero preventivamente coinvolti in decisioni che riguardano l’ambiente e la salute”.
Per quanto riguarda, invece, il via libera all’ampliamento del terzo lotto della discarica La Torre-Caprarica di Grottaglie, per un ulteriore conferimento di 1 milione e 580mila metri cubi di rifiuti, “mi associo – dice Liviano – ai sindaci dei Comuni del Tarantino che chiedono le dimissioni del presidente della Provincia di Taranto, Tamburrano, e, nel contempo, chiederò al presidente della Regione Puglia Emiliano di avocare a sè qualsiasi decisione di autorizzazioni di ampliamenti e di realizzazione di nuove discariche nella provincia di Taranto, in quanto gli organismi provinciali hanno dato evidenza di non voler ascoltare i cittadini del territorio.
Inoltre, chiederò al presidente Emiliano di essere imparziale e giusto nella vicenda rifiuti-ambiente-salute e che la Provincia di Taranto sia tirata fuori da qualsiasi logica di sussidiarietà alle crisi emergenziali di rifiuti delle altre province pugliesi, perché il territorio tarantino è fortemente penalizzato dal punto di vista ambientale dalla presenza di un colosso siderurgico, da un colosso del petrolio e da tante discariche, in modo particolare, per rifiuti speciali pericolosi e non”.
Liviano, inoltre, in una nota ricorda come lo scorso 5 marzo sia stato pubblicato il parere favorevole del nuovo Comitato Tecnico Provinciale (CTP), composto da quattro membri, riguardo l’ampliamento delle discarica. Ora, fa presente il consigliere regionale tarantino, “aldilà degli aspetti tecnici non condivisibili e che, comunque, saranno oggetto di attenta valutazione”, sconcerta il fatto “che il documento porti la data del 15 febbraio 2018 e che sia stato pubblicato sul sito della Provincia di Taranto soltanto il 5 marzo 2018, giorno successivo alle consultazioni per le Politiche 2018. Tutto questo – sottolinea ancora l’esponente del gruppo Misto – fa sorgere un dubbio fortissimo in quanto non si può non tenere presente che, in questa tornata elettorale, la moglie del presidente della Provincia Tamburrano era candidata al parlamento e che, se il parere del CTP fosse uscito prima del 4 marzo, la faccenda in campagna elettorale sarebbe stata controproducente per la candidata e per lo stesso presidente”.
Non solo, Liviano considera “oltremodo inaudito” che alla conferenza stampa dello scorso 9 marzo “il presidente Tamburrano abbia negato l’accesso a quei sindaci e cittadini che stavano manifestando all’ingresso del Palazzo di Governo della Provincia e che chiedevano di entrare”.
Secondo il consigliere regionale, infatti, il presidente Tamburrano, prima ancora di incontrare i giornalisti, “aveva l’obbligo di sentire i rappresentanti istituzionali sul perché della loro presenza, dopodiché avrebbe potuto legittimamente tenere la sua conferenza stampa”.
Con un’attenta analisi sull’andamento della Conferenza dei Servizi riguardo il sopralzo della discarica, si possono notare, sottolinea ancora Liviano, una serie di fatti accaduti “che avvalorano sempre più la tesi della scarsa trasparenza in tutta la vicenda come, per esempio, la rimozione del dirigente del settore Ambiente della Provincia. Bene fa il sindaco della città di Grottaglie, Ciro D’Alò, insieme ai sindaci dei Comuni limitrofi, a chiedere le dimissioni del presidente Tamburrano, perché non più figura garante del territorio tarantino.
Quest’ultimo parere favorevole del CTP, non vincolante per l’organismo che dovrà esprimersi, penalizza in modo irreversibile un territorio, quello di Grottaglie-San Marzano e dell’intera provincia, che già in passato ha fortemente dato in termini di sfruttamento del territorio e dell’aria, compromettendo la salute dei cittadini che lo abitano.
A quanto pare, a nulla sono valse le moltissime segnalazioni degli odori nauseabondi da parte dei cittadini e le suppliche dei vescovi mons. Filippo Santoro e mons. Angelo Massafra, tese a fermare questa ennesima aggressione al territorio tarantino.
Ecco perché – conclude Gianni Liviano – sostengo la richiesta avanzata dai sindaci di dimissioni del presidente Tamburrano e perché chiedo che la Regione Puglia e il presidente Emiliano prendano in mano la situazione”.