GROTTAGLIE. Quando i “matti” divennero cittadini

GROTTAGLIE. Quando i “matti” divennero cittadini

Domani, giovedì 17 maggio, la comunità si riunisce intorno al celeste “Marco Cavallo” della Rete delle strutture EPASSS per celebrare i 40 anni della “Legge Basaglia”

Il 13 maggio del 1978 fu emanata la Legge n.180, più nota come “Legge Basaglia”, eponima del promotore, lo psichiatra Franco Basaglia. Questa norma ha riformato profondamente l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica ospedaliera e territoriale del nostro Paese, superando la logica manicomiale basata sulla segregazione, la contenzione e l’isolamento. I “matti” divennero così cittadini.

A quaranta anni dalla entrata in vigore della “Legge Basaglia” la Rete delle strutture della Fondazione Epasss di Grottaglie organizza “Cavalcando il Possibile”, una manifestazione che rappresenta non tanto un momento di celebrazione, quanto piuttosto di riflessione sulla portata rivoluzionaria di questa norma che ha restituito dignità ai malati psichiatrici.

 Location di “Cavalcando il Possibile” è la Social Agorà nello Jazzu, in via Sturzo angolo via Benedetto XV a Grottaglie, luogo simbolico recuperato dall’abbandono e restituito alla comunità dai diversamente abili ospiti del Centro diurno EPASSS.

Qui nella mattinata di domani, giovedì 17 maggio, a partire dalle ore 9.30 si incontreranno scolaresche, associazioni, singoli cittadini per far festa intorno a “Marco Cavallo”; si tratta di una grande macchina teatrale di legno e cartapesta dal colore azzurro, costruita per l’occasione nel laboratorio creativo del Centro diurno EPASSS.

Il primo “Marco Cavallo” in cartapesta fu realizzato nel 1973 nel manicomio di Trieste, di cui era direttore Franco Basaglia, ispirandosi a un vero cavallo che trasportava la biancheria dell’ospedale psichiatrico, equino salvato dal macello dagli ospiti del manicomio che lo adottarono: da allora è diventato un simbolo ilare e picaresco della lotta per liberare i malati di mente dalla reclusione, ridando così loro dignità.

 Con poesie, riflessioni, dipinti e altro ancora, nella Social Agorà di Grottaglie ognuno potrà, intorno a “Marco Cavallo”, esprimere ciò che rappresenta l’unicità della persona, ma anche il superamento dello stereotipo di un etichetta e la lotta ad ogni tipo di discriminazione, poiché ognuno nel suo modo di essere “più o meno normale” è portatore della medesima dignità e della stessa sostanza: essere una Persona!

La Festa, realizzata in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “G. Pignatelli”, il Liceo Artistico “V. Calò”, Asset APS, Sinapsi Film, Babele APS e La Primula piante e fiori, vedrà la partecipazione delle Strutture riabilitative del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Taranto, e sarà animata dai giochi di strada curati dagli Artisti del Circo Laboratorio Nomade e dalla musica e dai balli a cura del Comitato UISP Taranto.

 Annunciando l’iniziativa la coordinatrice del Centro diurno EPASSS, Elisabetta Attolino, ha spiegato che «celebrare oggi la Legge Basaglia significa ritornare a pensare alla Persona, nella sua peculiarità, tanto particolare quanto unica. Sforzarsi di abbattere gli stereotipi che portano a categorizzazioni ed etichette. Significa parlare della fragilità e degli strumenti individuali e sociali per sostenerla».

«Nei giorni precedenti l’evento – ha poi detto Elisabetta Attolino – ci siamo ritrovati a discutere con straordinari bambini ed adolescenti dell’istituto Pignatelli e del Liceo artistico Calò, nonché con i loro illuminati insegnanti, su cosa sia oggi la normalità e qual è, sempre che ci sia, il confine netto tra ciò che è normale e quello che non lo è. Su ciò che è “il diverso”, inteso come colui che “devia” dalla norma, cioè dalla maggioranza. Abbiamo anche ricordato che ciò che oggi può rientrare nelle caratteristica individuale della persona nella sua peculiarità, in passato era invece considerato diverso e malsano: un problema da allontanare!»

Commentando in un’intervista la Legge 180/1978, lo psichiatra Franco Basaglia ebbe a dire: “Non è importante tanto il fatto che in futuro ci siano o meno manicomi e cliniche chiuse, è importante che noi adesso abbiamo provato che si può fare diversamente, ora sappiamo che c’è un altro modo di affrontare la questione; anche senza la costrizione!”

Il Centro Diurno Epasss di Grottaglie è una struttura con funzioni terapeutico e socio-riabilitative che migliora la qualità della vita delle persone con sofferenza mentale ed in condizioni di marginalità.

Negli ultimi anni, i diversamente abili del Centro Epasss sono stati protagonisti di diverse iniziative che li hanno visti perfettamente integrati nella comunità di Grottaglie, in particolare nell’ambito del progetto Social Agorà che ha riqualificato e valorizzato lo “Jazzu”, un’area abbandonata da tempo nell’abitato di Grottaglie.

Anche grazie all’intervento dei diversamente abili del Centro Epasss, lo Jazzu è stato trasformato in un luogo di incontro, di interazione ed aggregazione sociale dove bambini, disabili, anziani, le rispettive famiglie e l’intera comunità possono incontrarsi.

 

 

viv@voce

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