MANDURIA. Gaetano Appeso, intervistato da Loredana Ingrosso, presenta il suo libro “Mesoamerica- sulle tracce del serpente piumato”, proclamato libro dell’anno 2018 dai Presìdi del libro
Sabato 26 maggio, ore 19.30, all’ex convento degli Agostiniani
L’associazione culturale FramMenti in collaborazione con Maggio Archeoclub Manduria 2018, dedica la V edizione di “Manduria tra le righe” a questo libro ispirandosi ad uno dei filoni tematici proposti dal Centro per il libro e la lettura per l’edizione nazionale 2018 del “Maggio dei libri”.
Il filone tematico scelto è “Lettura come libertà” e precisamente “sviluppo ed esercizio della libertà individuale”, di pensiero critico e di azione, che si affina grazie alla lettura tenendo conto che nel 2018 ricorrono i 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione italiana i cui principi si fondano appunto sulla libertà.
E’ fondamentale ricordare che I proventi delle vendite del libro saranno devoluti all’A.I.S.M. (Associazione Italiana Sclerosi Multipla).
Gaetano Appeso è nato a Taranto nel 1978. Laureato in Scienze Organizzative e Gestionali, Ufficiale della Marina Militare Italiana, ha partecipato a diverse missioni di pace in Africa e Asia. La passione per l’archeologia e il fascino verso le diverse culture lo hanno spinto in viaggi estremi, molti dei quali in zone remote del pianeta.
Ha scritto E-mail dall’Amazzonia (2014) e Tiancháo – Taccuino di un viaggio in Oriente (2015), premio Letterario Internazionale Città di Firenze anno 2017.
Nel suo libro “Mesoamerica- sulle tracce del serpente piumato”, aiutandosi con gli appunti annotati sul suo taccuino di viaggio, racconterà dell’avventura in America Centrale.
“In un territorio segnato da profonde diversità etniche e culturali, dove la natura domina estese aree geografiche ed è ancora possibile orientarsi seguendo una stella, il viaggio geografico si confonde con il viaggio illusorio.
Si percorrono i chilometri, si percorrono le epoche.
E mentre tra le fronde riecheggiano ancora le grida delle vittime dei sacrifici umani compiuti in epoche remote, per celebrare l’avidità dei propri dei, una tenue incertezza si fa sempre più evidente: la storia conosciuta dice il vero?”