SAVA. Ma la sala istituzionale è diventata luogo di offese e di insulti? Da IAIA senior a IAIA junior è poca la differenza …
Il fatto raccontato da Dario Vinci, già candidato della coalizione avversa a quella di IAIA junior, in un post su facebook
I fatti, descritti da Vinci lo scorso sabato. “Venerdì 15 giugno. Siamo arrivati all’inverosimile, ieri sera in Consiglio comunale, per il semplice fatto che applaudivo ad un intervento del Consigliere Fabio Pichierri, venivo aggredito verbalmente dal padre del sindaco con ingiurie così espresse: Pagliaccio, non sei capace neanche a rappresentare te stesso”.
Che l’applauso, forse, ci può stare. Esprimere un disappunto anche. Ma ricevere offese che ledono la dignità della persona non credo.
Ma Vinci alla fine del suo breve post si congeda così: “Sono rimasto basito e allibito, anche perché tutto ciò è avvenuto alla presenza di altre persone nonché altri amici del movimento politico di cui faccio parte”.
Il pubblico, in genere, non può disturbare la seduta istituzionale. E questo è a monte. Deve stare tranquillo, disciplinato e seguire i lavori dell’assise, qualora gli dovessero interessare. In caso contrario, è liberissimo di alzare i tacchi e andare via. Nessuno obbliga nessuno. Certamente, nel classico ruolo delle parti, si possono apprezzare gli interventi ma in modo composto e non da tifo da stadio.
E, credo, che l’applauso non ha mai dato fastidio a nessuno. In genere, però. Ma succede che, l’applauso, può irritare la parte avversa e da qui le reazioni possono essere di diverso modo. E dal post di Dario Vinci viene citato il padre di Dario IAIA, all’anagrafe Giovanni, il quale non ha risparmiato, leggendo il post, offese gratuite e prive di ogni senso. Politico su tutto. Personali sì.
Ma la memoria di chi scrive non è poi tanto labile. Per nulla. Giovanni IAIA, durante l’amministrazione Agusto, dal pubblico disapprovò alcune decisioni, prese in seno al Consiglio comunale dalla maggioranza, e non lo fece certamente in modo composto o a bassa voce. Con la premessa che il figlio, dicasi Dario, era allora all’opposizione e rappresentava Alleanza nazionale, l’ex partito di Gianfranco Fini.
Quindi da una persona matura, certi comportamenti emotivi non sono per nulla accettabili. E se poi sono offensivi, la persona che riceve l’offesa è liberissima di agire come meglio crede, anche nelle sedi opportune. Ma ciò che interessa maggiormente, in questo clima politico savese, è la mancanza di distensione.
Del rispetto del ruolo delle parti che, in democrazia, sono vitali. E se oggi registriamo queste offese che Vinci dice di aver ricevuto, e sottolinea alla presenza di testimoni, non possiamo far altro che confermare il clima di fuoco all’interno del nostro Consiglio comunale.
Per IAIA junior, le cose devono andare come dice lui. Infatti i suoi “soldatini”, Consiglieri di maggioranza e assessori vari, devono sempre rispondere al suo appello. E se magari non dovessero farlo? Per gli assessori è pronta la porta e l’ingresso di nuove stampelle. Quali? Quella dei due Pichierri e quella di Scardino. Ma questi tre non furono eletti nelle liste della coalizione avversa a IAIA junior? Si ma … un secolo fa!!!
Giovanni Caforio