SAVA. “Sava alternativa”. Rimborso TARI. Sala Amphipolis piena in cerca di risposte, e di rimborso, da parte dell’amministrazione IAIA
Lunedì 18 giugno. Sava alternativa. Al tavolo dell’incontro con i savesi, Pino Malagnino, Giulio Rossetti, Rossella Pichierri, Arturo De Cataldo, Fabio Pichierri e Giovanni Desarlo hanno illustrato le ragioni di questo evento
Una premessa: è stata grave la mancanza del direttore di ragioneria Colucci e quella di Marco Di punzio, seppur invitati a spiegare le azioni amministrative in merito.
Il primo, Colucci, trattasi di funzionario comunale, aveva il dovere di spiegare il mancato rimborso sul tributo ai savesi e registrare la sua assenza sa così tanto di strafottenza e questo non fa altro che esasperare i toni della querelle.
Il secondo, Marco di Punzio, delegato amministrativo ai tributi ha dimostrato in pieno la classica figura del soldatino che risponde a IAIA e della serie “non andare” ha dimostrato la mancanza di autonomia in un contesto in cui, con la sua presenza, avrebbe chiarito molte cose e dato risposte ai molti perché. Dispiace per Di punzio, alla sua prima esperienza politico-amministrativa, e vederlo zerbino non gli si addice. Ma gli ordini di scuderia sono quelli e guai a non rispettarli. Hanno fatto entrambi una pessima figura. E questo vuol dire solo una cosa: defilarsi da un tema che si annuncia esplosivo quanto a responsabilità.
Bene, andiamo all’incontro che si è svolto ieri sera alle 19 in una sala strapiena di cittadini che aspettano risposte alle loro richieste di rimborso sulla Tari pagata in più in tutti questi ultimi 4 anni.
E’ Pino Malagnino che apre l’incontro. “Il tema rimborso Tari, è stato messo in luce un anno fa ed oggi siamo ancora qui ad aspettare le azioni del sindaco IAIA, il quale promise il rimborso automatico lo scorso dicembre”.
“Ai giorni nostri”, prosegue Malagnino, “quello che registriamo oggi e il disappunto del primo cittadino savese sulla vignetta che lo ritrae come il famoso personaggio di Collodi, ovvero Pinocchio, nel manifesto fatto da Sava Alternativa in virtù delle sue promesse mancate”.
E dopo questi punti, Malagnino va oltre. Tema: Giugno Savese e i costi lievitati in modo incredibile negli ultimi 4 anni.
“I numeri ci dicono questo: dal 2015 ad oggi i costi sono quadruplicati. Vediamoli. Nel 2015 l’affitto del service (palco, luci e sedie) costò 7.400 euro circa e le intere manifestazioni 17mila euro. Nel 2016, nel 2017, c’è stato un crescendo spaventoso fino ad arrivare all’edizione del 2018. Costo? 29.000mila euro per il service e quasi 30mila euro per le manifestazioni. Da conti fatti, possiamo ben dire, che ogni manifestazione è costata, per il solo nolo del palco, 1500euro e questi sono numeri che ogni cittadino può prendere dal sito istituzionale del nostro Comune”.
Dopo la contezza di questi numeri Malagnino mette in evidenza di come il clima all’interno della sala istituzionale savese è diventato rovente.
“Ad ogni interpellanza dell’opposizione, il sindaco IAIA si mostra insofferente e la democrazia non è certamente questa. E tutt’altro”.
Gli applausi del pubblico sanciscono il giusto merito sui temi sollevati.
Ed è la volta di Rossella Pichierri, fondatrice del nuovo movimento civico Sava per tutti. “Il nostro movimento è una cellula aggregante in un modo condiviso per essere pensanti ma liberi”.
E sui progetti, non mancano le buone intenzioni. “Guardiamo, su tutto, al bisogno del cittadino e crediamo nella polietica, ovvero la politica sganciata dagli interessi personali”. E sulla costituzione del nuovo movimento, Rossella Pichierri sgombra subito il campo.
“Non abbiamo burrattinai o marpioni alle nostra spalle che ci dicono ciò che dobbiamo o non dobbiamo fare”, ribadisce con fermezza.
Ed ecco la stoccata per IAIA: “Oggi Sava ha un sindaco che si vanta di sperperare il denaro pubblico ma questo è solo il classico fumo negli occhi per il divertentissimo, quando i problemi della nostra comunità li vediamo ogni giorno e ogni giorno registriamo i dati di fatto negati della sua gestione del nostro Palazzo comunale”. Anche per lei sono pronti gli applausi dei convenuti.
E’ la prima volta di Giovanni Desarlo, compagno di cordata di Rossella Pichierri, in una apparizione pubblica. “In questo progetto voglio mettere a disposizione la mia professionalità sia come cittadino e come tecnico e in un clima di fuoco dove basta avere un parere diverso da chi amministra sei già messo nella lista nera. Che fine hanno fatto le idee e i programmi del sindaco IAIA? Sono andati tutti nel dimenticatoio. Ma noi, dimostreremo con i fatti a chi ha lanciato, da diversi anni, il motto ‘o con noi o contro di noi’ l’insussistenza del suo operato”.
Superato l’impatto emotivo di Desarlo è la volta di Giulio Rossetti e qui la sala presta maggiore attenzione in quanto a norme e leggi tributarie si entra in particolar modo.
“Dispiace che il collega Marco Di punzio abbia disertato l’incontro seppur ufficialmente invitato, oltre alla inspiegabile assenza di Colucci il quale aveva il dovere di spiegare ai savesi i ritardi o i comportanti del nostro Comune sui rimborsi Tari”.
Dopo questo inizio Rossetti corre immediatamente alle cifre. “Veniamo accusati di far confusione sul tema odierno ma le cifre non scappano. Sono quelle. E sono 600-700euro i soldi del rimborso che toccano ai contribuenti savesi in questi passati 4 anni”.
Giulio Rossetti va oltre ed entra nello specifico: “Il primo cittadino savese ha detto che sta aspettano una norma che stabilisca questi rimborsi. Ma quale norma aspetta? I chiarimenti sono arrivati, e tocca di rimborsare il contribuente. Ma IAIA pensa che le scopo di queste istanze di rimborso devono portare alla verifica della posizione del contribuente e minacciando l’accertamento crede di far desistere all’azione del rimborso. E questo è grave. Molto grave”.
E sulla potenziale disponibilità del nostro Comune, ad effettuare i rimborsi: “Sono disponibili circa 180mila euro e questi francamente non bastano”.
E torna sul sindaco IAIA: “Deve chiedere scusa ai savesi per l’errore che si è verificato e non cercare altro tempo in quanto sa benissimo che manca la disponibilità dell’Ente al rimborso”.
E sulla richiesta dei rimborsi, Rossetti è lapidario: “Se il nostro Comune non ottempera nei classici 90 giorni al rimborso Tari è pronta la Commissione tributaria provinciale e da qui verrà chiamato sul banco degli imputati il funzionario Colucci e non sarà certamente, se il rimborso non avviene nei 90 giorni dell’istanza di rimborso presentata, il nostro Ente a dover risarcire il contribuente ma ben sì il funzionario”.
Gli applausi all’intervento di Rossetti lasciano spazio alle domande dei cittadini savesi a cui risponde il Consigliere comunale d’opposizione Fabio Pichierri.
Giovanni Caforio