SAVA. Un diversamente abile utilizzato per offendermi con parole da querela. Miserabili. Miserabili e miserabili!
Ecco cosa è successo ieri, domenica 22 luglio, dopo il comizio in Piazza
Appena finisce un comizio pubblico, spesso e volentieri, chi fino a qualche minuto prima ha ascoltato l’oratore dal microfono sul palco si avvicina all’intervenuto o per complimentarsi o per sollevare qualche altro problema che, magari, non è stato menzionato pochissimo tempo prima. E questo è la regola. Regola che si è sempre manifestata.
Ieri sera, anche questo è successo. E mentre parlavo con alcuni savesi in fondo alla Piazza, nell’area antistante al bar sotto il palazzone di sette piani c’era un gruppo di persone, presumibilmente tifosi di Dario IAIA. E tra loro c’era anche qualche savese da me conosciuto e mentre parlavo nel capannello da questo gruppo si è alzato un diversamente abile e si è diretto verso il palco.
Lo guardavo, è il nostro simpaticissimo Piero spesso e volentieri con la sua immancabile bicicletta lungo le vie del paese che strappa i saluti di simpatia da molti di noi. Me compreso e alcune volte mi sono fermato a “chiacchierare” con lui. Ma andiamo all’accaduto che ha qualcosa di incredibile. Arrivato vicino a me mi ha apostrofato con parole offensive, pesanti, molto pesanti e senza nessun nesso nell’occasione.
Incredulo sono caduto dalle nuvole di così tanta cattiveria esternata da Piero, mai successo nei miei confronti tra l’altro, il quale ha ripetuto per diverse volte le parole diffamatorie alla presenza di molti savesi che mi erano vicini nell’occasione. Finito di sbraitare, Piero è tornato da dove era partito prima.
Non siamo nati oggi e non crediamo manco al caso. Il buon Piero, diversamente abile e bandiera dell’Anffass savese, è stato senza ombra di dubbio istigato da qualcuno che qualche minuto prima gli era al fianco e invitato a dirigersi verso di me aspostrofandomi con pesanti parole che ledono la dignità di una persona.
A questi savesi che lo hanno istigato, e ben riconosciuti da me tra l’altro, gli diciamo questo: siete degni del massimo disprezzo. Spregevoli dal punto di vista umano. Ma la cosa non finisce qui. Intanto, per dovere di cronaca, è stato meschino aver “utilizzato” una persona che non è in possesso di tutte le sue facoltà mentali per affrontarmi a cui avete messo in bocca frasi indegne.
A differenza vostra che la sorte, amaramente, le facoltà mentali ve la date buone e che tra l’altro non ne fate nemmeno un buon uso.
Giovanni Caforio