TARANTO. “U moneche ijndre ‘u liette” rivisitazione dell’opera di Scarpetta

TARANTO. “U moneche ijndre ‘u liette”  rivisitazione dell’opera di Scarpetta

Venerdì 3 agosto all’Arena Villa Peripato si ride con la commedia comica in due atti portata in scena dalla compagnia “I Delfini”

La commedia si intitola “U moneche ijndre ‘u liette”, una rivisitazione completamente rinnovata da parte di Pasquale Strippoli che cura anche la regia, dell’opera di Scarpetta “O Scarfaliette”.Inizio spettacolo ore 21,00 costo del biglietto posto unico numerato €5,50 in prevednita al Box Office in via Oberdan angolo via Nitti, telefono 099.4540763. La sera dello spettacolo è possibile acquistare il biglietto direttamente al botteghino del teatro al costo di €5,00 a partire dalle ore 19,00.

La commedia, scritta da Eduardo Scarpetta nel 1881, è ispirata all’opera francese La Boulé. Il teatro napoletano è quasi sempre teatro di autore che discende direttamente dalla commedia dell’arte. Scarpetta qui riprende il modello francese, e lo fa esplodere: da vero innovatore scopre forme nuove partendo dalle radici.

La commedia ruota tutta attorno al personaggio di Felice Sciosciammocca, una delle maschere più frequenti nelle opere di Scarpetta, e di sua moglie Amalia. Michele il servitore ordisce una trama contro i due coniugi i quali cominciano a litigare continuamente a causa dei tanti quotidiani fraintendimenti, a cominciare dall’invadente “monaco” (scaldaletto) che tormenta le notti trascorse nel talamo nuziale. Un giorno decidono di separarsi convocando i rispettivi avvocati.

A questo punto entrano in scena altri molteplici personaggi che amalgamandosi intorno alle vicende più esilaranti dei due coniugi, convergeranno nell’epilogo, in un’aula di tribunale, per quella che è una delle chiusure più celebri della commedia napoletana. Ma è tutta la storia, e non solo il colpo di scena finale, a snodarsi in un’atmosfera esagerata ed inverosimile che è debitrice sia del vaudeville che della pochade, generi tra i più frequentati a fine ottocento.
Scene e regia di Pasquale Strippoli. Costumi: Marinella De Donno.

 

viv@voce

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