Luana Campa (criminologa): “Il lato nero del web, come difendersi dai pericoli della rete”
Dopo i tanti casi di cronaca, abbiamo chiesto all’avvocato – criminologa Luana Campa come difendersi dai pericoli della rete, dal lato oscuro del web
“È difficile pensare che il web possa distruggere vite ma il suicidio di Tiziana Cantone, la ragazza che nel 2016 si è tolta la vita dopo che un suo video hot era finito sul web, ce lo ricorda dolorosamente. In aumento il Cybercrime, gli adescamenti via social, il cyberbullismo, il sexting (l’invio di messaggi, foto o selfie sessualmente espliciti).
Pensiamo che 2 adolescenti su 5, tra gli 11 e i 14 anni, si inviano messaggi e foto a sfondo sessuale, con l’altissimo rischio che finiscano in rete. La mia professione mi mette spesso di fronte al male, al lato oscuro, alle patologie. Quello che vedo è duro, scioccante, un genitore spesso non immagina quanto sia facile che i nostri figli finiscano vittime di adescatori o bulli. Il web è un mezzo potentissimo, invasivo, pericoloso e utile allo stesso tempo.
È doveroso insegnare ai nostri figli il suo corretto uso, ricordare loro che in rete nulla si distrugge e che in pochi secondi, se una foto viene condivisa sul gruppo WhatsApp di classe può finire in rete e, come spesso accade, sui siti pornografici. Il grande problema – prosegue l’Avv. Campa – è che i nostri ragazzi sono spesso inconsapevoli dei pericoli e del male che possono provocare attraverso la rete.
Non sanno nemmeno che commettono dei reati: chi conserva sul cellulare foto di ragazze minorenni nude o in pose ammiccanti rischia fino a 3 anni di carcere. Se poi le immagini vengono condivise online, si parla di diffusione di pedopornografia (reclusione da 6 a 12 anni)”.
Denunciare è la strada giusta?
” Educare emotivamente i nostri figli e denunciare restano l’unica via percorribile, l’unico modo per fronteggiare la terribile banalità del male. È fondamentale non vivere l’aggressione con vergogna, non sentirsi sbagliati e non restare muti. Il miglior alleato di chi ci perseguita è il silenzio”.
Fonte
agenparl.eu