CIA Puglia: “Agosto nero per l’agricoltura, campagna vitivinicola a rischio”
Dal Gargano al Salento estate shock per gli agricoltori con pesanti ripercussioni. La geografia del maltempo e tutti i danni alle produzioni. Campi off-limits per giorni
“È stato un agosto nero per l’agricoltura pugliese. Dal Gargano al Salento, le aziende stanno facendo i conti con le pesanti ripercussioni di alluvioni, trombe d’aria e grandinate. Nelle settimane successive al Ferragosto, nelle campagne pugliesi si è scatenato l’inferno. Mesi di sacrifici sono stati vanificati da nubifragi violentissimi. Le perdite saranno ingenti”. A tirare le somme di un’estate shock è il presidente regionale CIA Puglia Raffaele Carrabba. La Confederazione ha stilato una prima mappa dei danni.
BARI E BAT, UVA DA TAVOLA A RISCHIO
Nella provincia di Bari e nella Bat le ondate di maltempo che si sono succedute nel mese di agosto e gli sbalzi di temperatura stanno mettendo a dura prova un importante segmento della produzione agricola del territorio: l’uva da tavola. Dopo un avvio di campagna promettente, nella seconda metà di agosto sono emersi problemi di tenuta. I violenti temporali, uniti a trombe d’aria e grandinate, hanno reso impraticabili i vigneti, tanto da indurre CIA Puglia a richiedere alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità.
Dei circa 35000 ettari di superficie ad uva da tavola della Puglia oltre 15.000 ettari sono nelle province di Bari e Bat, con una produzione di circa 4,5 milioni di quintali. “Le avverse condizioni atmosferiche da un lato e il mercato dall’altro stanno ammazzando un comparto fondamentale per l’economia del nostro territorio – afferma il presidente Cia Levante (Bari – Bat) Felice Ardito – non è possibile produrre uva da tavola ad un costo di 0,60 €/kg e venderla a un prezzo che non copre neanche le spese di produzione. Siamo al fallimento.
Servono interventi che aiutino a risollevare il settore. Una parte importante deve farla la GDO, che non può strozzare le imprese agricole con prezzi al ribasso, favorendo le produzioni degli altri Paesi che non garantiscono le norme di sicurezza per i consumatori, al contrario di quello che invece garantiscono i nostri agricoltori. È risaputo che nei Paesi extra-europei ed in alcuni europei vengono utilizzati prodotti fitosanitari che in Italia sono vietati. Non è possibile pagare contributi di 15 euro per ogni giornata di lavoro, mentre in altri Paesi se ne pagano la metà ed anche meno. Chiediamo l’esposizione del doppio prezzo sui prodotti in vendita.
I consumatori devono sapere chi sono gli sfruttati. In questo stato di cose gli agricoltori onesti sono gli sfruttati. Anche questo è caporalato, però a danno delle imprese. Queste sono solo alcune delle rivendicazioni che come Cia poniamo all’attenzione delle istituzioni regionali, nazionali ed europee dalle quali gli agricoltori da anni attendono risposte”.
LECCE, CAMPAGNA VITIVINICOLA AL DI SOTTO DELLE ASPETTATIVE
Temporali, grandinate e allagamenti si sono abbattuti su tutto il Salento, a macchia di leopardo. Più colpita la zona jonica, da Gallipoli a Nardò e Porto Cesareo. Ad avere la peggio nel Leccese è stata la vite, nel periodo più delicato di formazione dei grappoli e nella zona più significativa per il comparto in questo momento, e dunque Leverano, Guagnano, Copertino, la zona del Doc e del Salice. Danneggiate le uve a bacca rossa, Negramaro e Primitivo.
“Sarà certamente una campagna al di sotto delle aspettative – spiega Benedetto Accogli, presidente CIA Salento – Sicuramente abbiamo perso il +15% pronosticato a inizio estate, anche se il maltempo ha accelerato le operazioni di vendemmia per evitare che umidità e muffe si insinuassero e il prodotto sano fosse a sua volta colpito da batteriosi, intervenendo a discapito della qualità del vino.
La qualità si fa sempre in campagna, nelle fasi successive puoi solo conservarla, ed è importante che l’uva che viene raccolta sia sana e indenne da ogni parassita: al di là dei danni prodotti dalla grandine e dalla pioggia che hanno rotto gli acini, le muffe sono catastrofiche”. Le previsioni della vigilia sono state funestate dal maltempo. Salve le produzioni estive a pieno campo, già raccolte prima delle violente perturbazioni.
DUE MARI, TARANTINO BOMBARDATO
Particolarmente critica la situazione nella provincia di Taranto, interessata da fenomeni temporaleschi violentissimi. Le distese di olive all’indomani delle piogge torrenziali certificano le perdite del settore: campi off-limits per giorni causa allagamenti non hanno consentito di effettuare regolarmente le pratiche agricole. In alcune zone si registrano perdite della produzione olivicola per almeno il 50%.
Al dato, si aggiungono i danni provocati alle piante dalla grandine e gli attacchi dei patogeni, determinati da abbondante acqua e umidità, che hanno aggredito anche i vitigni. Il maltempo ha messo ko i vigneti, la grandine ha maciullato gli acini e compromesso irreparabilmente la vendemmia. Pregiudicata anche la viabilità, già complicata nelle aree rurali. Situazione analoga nella provincia di Brindisi, che seppur colpita marginalmente nella parte Sud al confine con il Salento ed il Tarantino, ha subito danni ingenti all’uva da vino.
CAPITANATA, POMODORO SOTT’ACQUA SUL GARGANO
L’impressionante grandinata e i nubifragi che hanno interessato il Gargano da Rodi a Lesina fino alla città capoluogo hanno letteralmente affogato interi campi di pomodoro, generando inevitabilmente una dolorosa contrazione delle rese nel Nord della Puglia e determinando un abbassamento della produzione media che si attesta così tra i 600 e i 1000 quintali per ettaro, a seconda delle zone. Si registrano pesanti danni anche all’olivicoltura, all’uva da vino e agli agrumi. Secondo le prime stime, il maltempo ha mandato in malora fino a quasi il 30% della produzione di uva da tavola. Come una maledizione annunciata, le fitopatologie hanno fatto il resto e probabilmente determineranno gli stessi trend dell’anno scorso.
CIA Puglia ha monitorato costantemente la situazione. Su tutto il territorio i dirigenti e i tecnici sono impegnati in continui sopralluoghi e nell’assistenza alle aziende colpite dal maltempo.
“Alla luce degli ormai arcinoti limiti del decreto legislativo 102/2004 che non garantisce un adeguato ristoro dei danni considerato l’esiguo plafond del fondo di solidarietà, CIA Puglia propone da tempo di costituire un fondo assicurativo coperto dalla fiscalità generale e dalle risorse del PSR – conclude il presidente regionale CIA Puglia Raffaele Carrabba – Rinnoviamo, inoltre, alla Regione Puglia la richiesta di concedere ulteriore carburante agricolo agevolato, in considerazione dell’intensificazione delle operazioni colturali e dei trattamenti successivi al maltempo”.