TARANTO. Iliade, ovvero siamo tutti figli di Troia. Il racconto della “storia di tutte le guerre” fra passioni e fragilità di uomini e dèi
Venerdì 21 settembre, alle ore 21 in piazza Monteoliveto
«Triste quel popolo che ha bisogno di eroi». Per il progetto “Heroes”, venerdì 21 settembre, alle ore 21 sul sagrato del santuario della Madonna della Salute, in piazza Monteoliveto a Taranto, in scena “Iliade ovvero siamo tutti figli di Troia” di e con Giuseppe Ciciriello e con Piero Santoro (fisarmonica), scene e costumi Lisa Serio, coproduzione IP produzioni impertinenti, Carticù Aps e Concentrico Festival di teatro all’aperto.
Durata 60 minuti. Accesso libero. Info: 099.4725780 – 366.3473430.
Dalla notte dei tempi l’uomo racconta e ascolta storie. Ed è proprio raccontando e immaginando che struttura il suo sapere e la sua coscienza. La narrazione degli ultimi 51 giorni che precedettero la caduta di Troia quando achei e troiani si scontrarono sotto le mura della città in una guerra sanguinosa.
Secondo il mito i principi dell’Ellade, guidati da Agamennone, re di Micene, arrivarono sulle sponde di Tracia per riprendersi la bella Elena e, dopo aver assediato per nove anni Ilio, la distrussero dandola alle fiamme. Una guerra lontana e antica che ancora vive dopo millenni nel nostro immaginario come archetipo di tutte le guerre. Una storia prepotente che sembra ripetersi nel tempo, inesauribile e insensata, senza memoria di sé.
Come moderni aedi, un narratore e un musicista per esporre di una guerra che si svolge, come un filo teso dal fato, fra le passioni e le fragilità di uomini e dèi, intrecciando le loro esistenze in una storia epica senza tempo. La metrica omerica è affidata ai suoni di Piero Santoro, mentre Giuseppe Ciciriello presta corpo e voce al racconto della “storia di tutte le guerre” con una narrazione retta da gesti semplici ed evocativi.
Attore, autore e musicista, Giuseppe Ciciriello (1979) si forma a Bologna, dove dal 1998 frequenta i corsi di violino e musica d’insieme alla scuola popolare di musica “Ivan Illich” e i laboratori e i seminari attoriali curati dal DAMS dell’ateneo felsineo. Nel 2000 crea la Compagnia della Pietra che canta, gruppo itinerante di musici e cantastorie.
Nel 2003 incontra Carlo Formigoni, punto di riferimento per il teatro didattico e il teatro brechtiano in Italia, e partecipa a numerose produzioni del Teatro dell’Altopiano. Collabora con il Teatro delle Forche e Armamaxa teatro. L’etichetta IP produzioni impertinenti prende forma nel 2017 dalla realtà teatrale Archelia, fondata nel 2007.
È al quarto progetto condiviso con Piero Santoro, eclettico fisarmonicista dei gruppi musicali Folkabbestia e Orchestra Mancina, cofondatore dell’associazione culturale Casarmonica: “Storie di Zhoran” (2013), “Peppino e il tesoro dei briganti” (2015, vincitore dell’Earthink Festival 2016), “Pirati” (2016) e “Iliade ovvero siamo tutti figli di Troia” (2018).
Eventi multidisciplinari per un museo diffuso
Fino al 24 settembre, tutti i giorni compresi i festivi, con orario 10-13 e 17-19.30, nella chiesa di Sant’Andrea degli Armeni, in piazza Monteoliveto a Taranto, è visitabile la mostra “Porte aperte” a cura di Aminta Pierri.
Attraverso materiale storico d’archivio e installazioni audio-video, un piccolo estratto di quella che fu “Eppure… giocano” nel 1983, un progetto promosso dal Teatro degli Audaci nelle scuole elementari dell’antica isola tarantina con gli insegnanti Amelia Di Monaco Pierri e Riccardo Corrado e la collaborazione del gruppo fotografico Il Contrasto. Ingresso libero.
“Heroes” è un progetto triennale 2017/19 di Crest e associazione culturale “Tra il dire il fare” (Ruvo di Puglia, BA) in ATS, in ordine all’avviso pubblico per iniziative progettuali riguardanti lo spettacolo dal vivo e le residenze artistiche – Patto per la Puglia – FSC 2014/2020 – Area di intervento “Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali”.
Maria D’Urso