GROTTAGLIE TRA I PAESI PIÙ COLPITI DALLA CASSA
Nota stampa dei Gruppi Consiliari Sud in Movimento e RiGenerazione
È evidente come la nuova proprietà dello stabilimento siderurgico di Taranto abbia già voluto imprimere il suo marchio in fabbrica.
Abbiamo contestato da subito la volontà del Governo di cedere #ILVA a un nuovo soggetto privato, consci già della passata gestione Riva.
Avanti ieri, attraverso un semplice link sul web, i lavoratori hanno conosciuto la loro sorte, nel silenzio più assoluto rispetto al metodo di selezione barbarico scelto dall’azienda con la complicità sindacale.
Ancor più evidenti sono, però, i metodi scelti per selezionare il personale; avrebbero dovuto rispettare alcuni criteri familiari e professionali, ma è andata a finire con la selezione per simpatia e ribellione.
L’accordo sindacale raggiunto al Mise, insieme al ministro Luigi Di Maio, è completamente saltato e pone serie ombre sul futuro rispetto ai criteri da rispettare.
Sono stati esclusi padri di famiglia con figli e mogli a carico, gravati da mutui ipotecari; sono stati esclusi anche tutti gli operai che in questi anni hanno denunciato gli abusi che, prima i Riva e poi la gestione commissariale, hanno perpetrato ai danni della nostra terra, dei suoi uomini e delle sue donne.
Oltre 2000 persone sono state mandate via, come se fossero loro i responsabili del disastro tarantino.
Mandati via con un click.
Il silenzio è imbarazzante sia da parte dei sindacati che da parte di quei parlamentari locali eletti dalle stesse persone che sono state licenziate. Avrebbero dovuto difenderli e vigilare sull’attuazione di un accordo che il loro ministro aveva inquadrato come il miglior risultato possibile.
Siamo vicino e restiamo a disposizione delle tante famiglie che hanno perso il lavoro. A loro va tutta la nostra solidarietà