DEPURATORE CONSORTILE. Bocciato il progetto. Tutto daccapo!!!
A raccontarlo non sembra vero. Ma è così
Registriamo l’ennesima sorpresa con il parere negativo della sezione Risorse idriche della Regione Puglia, la quale boccia il progetto del depuratore consortile. E siamo di nuovo al punto di partenza. Che dire?
Ci siamo per davvero stancati di questo classico gioco dell’oca. In tutta questa “telenovella” sul banco degli imputati ci sono tutti, ognuno con le proprie colpe. Comuni che si sono messi di traverso uno contro l’altro. La Regione in questo triste balletto non ha saputo dare le risposte giuste a questi egoismi di paese.
Paesi che marciano per conto proprio. Paesi che hanno pregiudicato, di molto, il sottosuolo inquinando le falde acquifere. Paesi, ma è meglio dire Comuni, che non si sono mai messi a tavolino e discutere per cercare una soluzione la quale avrebbe soddisfatto le loro richieste.
Soldi pubblici sperperati nei vari ricorsi al Tribunale amministrativo regionale contro la decisione calata dall’alto dalla Regione Puglia, con fior di parcelle pagate agli avvocati. E il tutto non è servito a nulla. Anzi, a qualcosa è servito. E’ servito a dimostrare l’incapacità delle amministrazioni interessate alla risoluzione dell’atavica mancanza della fogna pubblica.
Amministratori che sbandieravano il loro cavallo di battaglia nelle campagne elettorali, quello della fogna pubblica, come se fosse dietro l’angolo e illudendo migliaia di cittadini. Sava, la nostra Sava, è stata assente operativamente in tutte le operazioni in cui si registrava solo il teatrino di Dario IAIA sulla carta stampata.
E questo, tra l’altro, non ha portato a nulla. Ha portato solo ad un fico secco. E sono passati 7anni di insediamento di questa amministrazione, la quale non è riuscita, minimamente, a capire che ci voleva un progetto alternativo per sganciare del tutto Sava da Manduria e da Avetrana.
Ma Dario IAIA, anche in questo, ha dimostrato solo una cosa: l’incapacità di farsi valere nelle sedi opportune. E così Sava, ripeto la nostra Sava, langue. Condannata a stare alla finestra in attesa che gli altri, se verranno poi, decidano per lei.
Che tristezza. Che incapacità amministrativa. E a dire che IAIA si era proposto alla guida della presidenza dell’ente provinciale jonico, pompandosi sulle cronache locali oltre il dovuto con i suoi classici proclami.
Ma in politica, spero che IAIA questo lo sappia, se non porti risultati a casa tua come fai a proporti a casa degli altri?
Un comico di Zelig, disse una volta: “Ci vogliono fatti e non pugnette” …
Giovanni Caforio