SAVA. Parco pubblico. Abbandono completo /1
Il degrado del Patrimonio comunale è dettato dall’incapacità amministrativa di risolvere i problemi della nostra comunità
Il nostro paese ha diverse strutture di proprietà comunale ridotte all’inverosimile. Corpi di fabbrica fatiscenti (macello nell’area industriale, locali del tentato mercato coperto di Via Flli Bandiera), campetto di calcio adiacente al cimitero in completo abbandono e per non parlare del vecchio cimitero sito nella zona nominata “Cimitero vecchio”, oggetto questo definito dagli studiosi e archeologi che lo hanno visitato “degno di un itinerario turistico”.
Andando avanti possiamo benissimo parlare di Piazza Europa sita su Corso Umberto, anche lei abbandonata. E di pari passo possiamo spostarci su Piazza Padre Pio, su Via XI febbraio: spettacolo della Piazza dedicata al Santo che è rappresentato dai mattoni divelti dapertutto e che costituiscono un serio problema per i cittadini. E questa amministrazione fa finta di non vedere. Per non parlare delle strade: un vero disastro. Sui proclami Dario IAIA è bravo.
Aveva promesso, almeno questo, il rifacimento di Via Vittorio Emanuele già nel 2017. Forse ora stiamo agli inizii del 2019 e nulla si è visto? E che dire dei locali tolti alle associazioni mafiose e donati al nostro Ente comunale sei anni fa, siti in Via Piave, e che sono ancora allo stato della donazione? Da questo articolo cominceremo a perlustrare tutti i siti comunali in completo abbandono. Dopo questo articolo di presentazione partiamo dal Parco pubblico collocato alla Via per Francavilla Fontana.
Una immensa area potenzialmente adibita a verde pubblico ma che di verde è rimasto ben poco, grazie anche a qualche imbecille che si è divertito a mettere fuoco alle alte erbacce che ostruivano tutta la visione di tutta l’area. Operazione questa che viene effettuata quasi sempre nelle calde settimane dei mesi di maggio e giugno. L’ultimo intervento su questa immensa area di oltre 20mila metri quadrati fu fatta dall’amministrazione Maggi: furono spesi oltre 80mila e, oltre alla bonifica di materiali e detriti vari, al suo interno furono creati dei percorsi contornati dai Pini d’aleppo, oltre alla recinzione e alle ringhiere in metallo zincato.
Ma come al solito le fiamme, del solito imbecille, distrussero quasi tutto. Oggi è ancora così: nulla è stato fatto. Non ci risulta un progetto di riqualificazione dell’immensa area.
Anzi, in questi ultimissimi anni hanno rubato quasi tutte le ringhiere protettive, oltre ai cancelli di ingresso.
E l’amministrazione IAIA che fa? Niente. Se qualcuno di voi passa da quelle parti vedete in che stato è ridotto il Parco pubblico, e ringraziate Dario IAIA per lo spettacolo che sta offrendo al paese.
Se la propaganda non è supportata dall’operatività amministrativa, essa è fine a se stessa …
Giovanni Caforio