RECENSIONI. Leonardo Palmisano. “C’è del marcio in Puglia”
“C’è del marcio” in Puglia e se ce lo dice, purtroppo, il serissimo Leonardo Palmisano, c’è da crederci
Con il suo “Tutto torna” ci ha tenuti col fiato sospeso, un misto di ansia, disgusto, sconcerto davanti alle macchinazioni di mafia, istituzioni deviate, vizi privati e neppure una pubblica virtù, poche, pochissime speranze.
Ma questo scossone andava dato, in un’epoca di opulenza turistica della Regione, che tanto ci confonde. Il Turismo innanzitutto è una grande “lavatrice” di denaro sporco e questo, forse, si sapeva. La Puglia, Taranto soprattutto, sono fuori dai grandi circuiti degli interessi illeciti, perché in crisi, sembrerebbe…
Palmisano ci spiega invece, da grande Sociologo, fenomeni nascosti ed impensabili che riguardano grandi traffici, inficiano la serenità di casa nostra, capiamo soprattutto quando ci vediamo inquinati, trivellati, espiantati sui nostri Territori cosa si gioca e potrebbe giocarsi da queste parti, sui nostri mari per esempio: Taranto pare contesa tra Camorra e ‘Ndrangheta, il suo essere PORTO fa gola a tutti, nel Romanzo si ricostruiscono verosimilmente sulle coste, sulla Murgia, fetidi affari made in Puglia, quali rapimenti, pedopornografia, narcotraffico, falsi in atti pubblici, tratta di esseri umani…
Forse in pochi sanno e ci pensano. I Giovani che si accostano al Poliziesco di Palmisano ne rimangono avvinti, si indignano, pongono interrogativi ed aspettano un seguito. Iniziano a porsi domande su chi e cosa rende le loro periferie tali, prendono posizione circa proibizionismo ed antiproibizionismo a proposito delle droghe “leggere”, e tutti i BRAND, che anche la Copertina del Libro evoca con le pacifiche foglie di Ulivo pugliese intrecciate a pistole ed alla Sacra corona unita, il brand della vacanza in Puglia fatta di rapporti umani autentici e calorosi, di paesaggi naturali incontaminati, di gastronomia generosa e sincera, vengono dissacrati e scudisciati dalla penna di Palmisano, da anni di studio e testimonianza di lotta per i diritti.
Lo scrittore ed etnografo, attualmente uno dei più stimati Sociologi italiani, è, si sa, esperto di lavoro, migrazioni, criminalità organizzata, mafie e territorio, caporalato (le sue inchieste sono state sentite una seria minaccia dalla criminalità organizzata che lo ha messo in guardia). Come consulente di enti pubblici e privati, come redattore di “ Terre di frontiera”, “Left”, “Narcomafie”, come autore dei saggi “Ghetto Italia…” (premio Livatino 2016) e “Mafia Caporale”, Leonardo Palmisano ci ha svegliati dal torpore del “locus amoenus” e ci ha svelato aspetti scabrosi e molto tristi delle nostra Terra.
Il Romanzo ha quindi il grande pregio di parlarci di NOI senza veli, anche se non mancano tratti di lirismo, di quel sentimento del paesaggio che è un fatto tutto nostro, tutto pugliese, e la nostra Regione nelle pagine riesce a vincere con la sua bellezza il disorientamento delle sue Genti. La storia è molto avvincente, senza mai strizzare l’occhio alla fiction o alla sceneggiatura televisiva, tanto che meriterebbe un sequel, che infatti l’Autore sta preparando fortunatamente ( e da indiscrezioni sappiamo sarà ambientato a Taranto). Le mafie non hanno valori, nemmeno quelle di casa nostra, non sono nobile, ribelle antistato, non hanno spesso nemmeno una logica. Un giallo per odiare la mafia pugliese prima che diventi folclore locale, cultura identitaria, come è successo ad altre mafie nella storia.
Nessuno si salva, neppure l’eroe di questa saga solo all’inizio, Mazzacani, un bandito in stand by, che sta maturando, cambiando, non aiutato, purtroppo, sempre dalla Legge e dal sistema giudiziario. Anche il Lettore tocca il fondo dell’amarezza, del disincanto e riconosce persino in se stesso uno scarso senso dello Stato e delle regole: altro che Pugliesi brava gente!
E sceglie da che parte stare, di non temere la riflessione, il rigore, nasce un’ansia di giustizia, non si accontenta di risposte facili o di delegare ad altri (Istituzioni, Forze dell’ordine, Magistratura, antimafia sociale…) l’impegno, che dovrebbe essere di ognuno, del rispetto dei diritti, della giustizia, delle Persone.
A partire dai più indifesi: i Minori, gli Stranieri. Ad un mondo di disvalori, di brama di potere, denaro, arroganza, nasce il desiderio di opporsi con la forza dei Principi e, chissà, di rendere davvero questa Puglia, le nostre Città, luoghi di Vita e di VERA Bellezza.
Lucia Schiavone