RECENSIONI. “Lou ha detto che non torna”. Intervista all’autrice, Lou Damiano

RECENSIONI. “Lou ha detto che non torna”. Intervista all’autrice, Lou Damiano

Lou Damiano è nata nel 1979 nelle Marche. Scrive in stile gonzo, si occupa di comunicazione e volontariato

Chi è Lou Damiano?

Lou Damiano è un’americo-italiana, che è diverso da un’italo-americana: nata e cresciuta in Italia, come molti della sua generazione è stata intrisa nella cultura popolare americana. Com’è accaduto a chi ha un genitore di un altro Paese che gli ha donato solo un ricordo e poi è andato via, così vivono gli americo-italiani: la loro vita è investita dall’eco delle gesta del genitore lontano, tanto che finiscono per disprezzare quello che gli è sempre stato accanto. L’altro, irraggiungibile, si prende la loro ammirazione per molti, troppi anni, senza dare nulla in cambio.

Perché scrivi?

È uno stile di vita, non è un impiego, come per i musicisti, che tanto ammiro per la loro fragile tenacia. È qualcosa che non scegli. Non parlo dello scrivere, o del dipingere, del suonare, queste scelte sono dettate dagli stimoli ricevuti negli anni, ma in fondo potresti passare da un’arte all’altra e non ci sarebbe differenza, se non nella qualità del risultato. Quello che non scegli è di stare fuori o dentro. Io sono nata fuori e ogni volta che ho provato a stare dentro la riga della società, sono diventata la versione peggiore di me stessa. Ad un certo punto ho deciso che non volevo neanche starmene fuori dalla porta, così è arrivata la conclusione: buttare dentro tutto quello che imparo stando fuori perché tutta la strada fatta da sola sia d’aiuto a chi è in cerca della sua strada.

Cosa racconta “Lou ha detto che non torna”?

È la mia vita, con tutto quello che accade fuori e soprattutto dentro di me. Il mio progetto è raccontare nei miei libri la storia della mia vita, delle figure a me affini, come i musicisti, e delle culture che amo, come quella americana, in un progetto che finirà forse solo alla mia morte.

Lo faccio per testimoniare che si può fare: vivere in coerenza con i nostri valori, per attuare la più grande rivoluzione possibile, quella che comprende solo noi stessi.

 

“Lou ha detto che non torna e per dirlo ha dovuto trovarsi lontana da casa, in Louisiana, dove è finita per aiutare un’associazione no profit a ricostruire le case consunte dall’alluvione del 2016. Dopo tre settimane è ora di partire: utilizzando tutti i mezzi di trasporto, Lou si sposta nel Midwest, torna al sud e poi sulla costa est. Nel viaggio conosce gli americani e smette di avere paura; conosce persone come lei, che cercano la loro strada fuori dai canoni accettati e che le mostrano che si può fare, non senza sacrificio.

Un lungo viaggio per arrivare alla meta: i lettori. Per loro rinuncerà a casa e a un amore che l’avrebbe accompagnata sino alla morte.

Il proseguo del suo vagare sarà raccontato nel prossimo libro, rientrando in una catena di scritti che tramite Lou vogliono narrare l’essere umano attuale.

Il mio lettore mi somiglia perché possiamo comunicare solo a chi ha gli stessi nostri bisogni. Lei è in cerca di una sua strada”.

 

viv@voce

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