Voce del verbo costruire… assieme Sportello MigranTA

Voce del verbo costruire… assieme Sportello MigranTA

Dal 7 febbraio, come ogni martedì e giovedì, presso il Centro Interculturale Nelson Mandela (in Via Anfiteatro #219 a Taranto) è operativo, dalle ore 18.30 alle ore 21.30, lo Sportello MigranTA

Spazio di ascolto, aiuto e sostegno per migranti LGBTIQ+, coordinato dal presidio Arcigay nella provincia di Taranto e dalla Hermes Academy, con il supporto dell’Associazione Salam e della Cooperativa Al-Fallaha, da diversi anni in rete per l’integrazione e la diffusione della cultura delle differenze.

Per prenotare un appuntamento anche in altri giorni, contattare il +39 388 874 6670.

Assemblea di costruzione dello Sciopero de #LottoMarzo

Hermes Academy e Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto aderiscono e partecipano per il quarto anno allo Sciopero Femminista dell’8 marzo e per venerdì 8 febbraio danno appuntamento presso la Libreria Ubik.

A partire dalle ore 17.30 di venerdì 8 febbraio la sala conferenze al primo piano del civico 69 in Via Di Palma ospita la prima assemblea di preparazione de #LottoMarzo tarantino.

«Invitiamo tutte/i/* a costruire insieme lo sciopero del LottoMarzo2019 a Taranto, come nel resto del mondo.

L’8 marzo, in ogni continente, al grido di “Non Una di Meno!” sarà sciopero femminista.

Interrompiamo ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita.

Portiamo lo sciopero sui posti di lavoro e nelle case, nelle scuole e nelle università, negli ospedali e nelle piazze.

Incrociamo le braccia e rifiutiamo i ruoli e le gerarchie di genere.

Fermiamo la produzione e la riproduzione della società.

L’8 marzo noi scioperiamo!»

In Italia una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima della violenza di un uomo, quasi 7 milioni di donne hanno subito violenza fisica e sessuale, ogni anno vengono uccise circa 200 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex. Un milione e 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni di età. Un milione di donne ha subito stupri o tentati stupri. 420 mila donne hanno subito molestie e ricatti sessuali sul posto di lavoro.

Meno della metà delle donne adulte è impiegata nel mercato del lavoro ufficiale, la discriminazione salariale va dal 20 al 40% a seconda delle professioni, un terzo delle lavoratrici lascia il lavoro a causa della maternità.

Lo sciopero è la risposta a tutte le forme di violenza che sistematicamente colpiscono le nostre vite, in famiglia, sui posti di lavoro, per strada, negli ospedali, nelle scuole, dentro e fuori i confini.

Femminicidi.

Stupri.

Insulti e molestie per strada e sui posti di lavoro.

Violenza domestica.

Discriminazione e violenza sulle donne disabili.

Il permesso di soggiorno condizionato al matrimonio.

Infiniti ostacoli per accedere all’aborto.

Pratiche mediche e psichiatriche violente sui nostri corpi e sulle nostre vite.

Precarietà che diventa doppio carico di lavoro e salari dimezzati.

Un welfare ormai inesistente che si scarica sul lavoro di cura gratuito e sfruttato nell’impoverimento generale.

Contro questa violenza strutturale, che nega la nostra libertà, noi scioperiamo!

Scioperiamo in tutto il mondo contro l’ascesa delle destre reazionarie che stringono un patto patriarcale e razzista con il neoliberalismo. Chiamiamo chiunque rifiuti quest’alleanza a scioperare con noi l’8 marzo. Dal Brasile all’Ungheria, dall’Italia alla Polonia, le politiche contro donne, lesbiche, trans*, la difesa della famiglia e dell’ordine patriarcale, gli attacchi alla libertà di abortire vanno di pari passo con la guerra aperta contro persone migranti e rom. Patriarcato e razzismo sono armi di uno sfruttamento senza precedenti. Padri e padroni, governi e chiese, vogliono tutti «rimetterci a posto». Noi però al “nostro” posto non ci vogliamo stare e per questo l’8 marzo scioperiamo!

Scioperiamo perché rifiutiamo il disegno di legge Pillon su separazione e affido, che attacca le donne, strumentalizzando i figli. Combattiamo la legge Salvini, che impedisce la libertà e l’autodeterminazione delle migranti e dei migranti, mentre legittima la violenza razzista. Non sopportiamo gli attacchi all’«ideologia di genere», che nelle scuole e nelle università vogliono imporre l’ideologia patriarcale. Denunciamo il finto «reddito di cittadinanza» su base familiare, che ci costringerà a rimanere povere e lavorare a qualsiasi condizione e sotto il controllo opprimente dello Stato. Rifiutiamo la finta flessibilità del congedo di maternità che continua a scaricare la cura dei figli solo sulle madri. Abbiamo invaso le piazze di ogni continente per reclamare la libertà di decidere delle nostre vite e sui nostri corpi, la libertà di muoverci, di autogestire le nostre relazioni al di fuori della famiglia tradizionale, per liberarci dal ricatto della precarietà.

Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale. Vogliamo aborto libero sicuro e gratuito. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sulle nostre vite, vogliamo ridistribuire il carico del lavoro di cura. Vogliamo essere libere di andare dove vogliamo senza avere paura, di muoverci e di restare contro la violenza razzista e istituzionale. Vogliamo un permesso di soggiorno europeo senza condizioni. Queste parole d’ordine raccolgono la forza di un movimento globale. L’8 marzo noi scioperiamo!

Il movimento femminista globale ha dato nuova forza e significato alla parola sciopero, svuotata da anni di politiche sindacali concertative. Dobbiamo lottare perché chiunque possa scioperare indipendentemente dal tipo di contratto, nonostante il ricatto degli infiniti rinnovi e l’invisibilità del lavoro nero. Dobbiamo sostenerci a vicenda e stringere relazioni di solidarietà per realizzare lo sciopero dal lavoro di cura, che è ancora così difficile far riconoscere come lavoro. Invitiamo quindi tutti i sindacati a proclamare lo sciopero generale per il prossimo 8 marzo e a sostenere concretamente le delegate e lavoratrici che vogliono praticarlo, convocando le assemblee sindacali per organizzarlo e favorendo l’incontro tra lavoratrici e nodi territoriali di Non Una di Meno, nel rispetto dell’autonomia del movimento femminista. Lo sciopero è un’occasione unica per affermare la nostra forza e far sentire la nostra voce.

Con lo sciopero dei e dai generi pratichiamo la liberazione di tutte le soggettività e affermiamo il diritto all’autodeterminazione sui propri corpi contro le violenze, le patologizzazioni e psichiatrizzazioni imposte alle persone trans e intersex. Contro l’abilismo che discrimina le persone disabili rivendichiamo l’autodeterminazione e i desideri di tutti i soggetti.

Con lo sciopero dei consumi e dai consumi riaffermiamo la nostra volontà di imporre un cambio di sistema che disegni un altro modo di vivere sulla terra alternativo alla guerra, alle colonizzazioni, allo sfruttamento della terra, dei territori e dei corpi umani e animali.

Con lo sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo bloccheremo ogni ambito in cui si riproduce violenza economica, psicologica e fisica sulle donne.

«Non una di meno» è il grido che esprime questa forza e questa voce. Contro la violenza patriarcale e razzista della società neoliberale, lo sciopero femminista è la risposta. Scioperiamo per inventare un tempo nuovo.

Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!

Banchetto rainbow sull’isola pedonale: presenza fissa e costante

Venerdì 8 il ciclo Human Library non si è rinnovato con un nuovo appuntamento, per via dell’assemblea di costruzione dello sciopero dell’8 marzo.

Il presidio rainbow del sabato sera sull’isola pedonale non subisce, invece, interruzioni.

Sabato 9 febbraiodalle ore 19.00 alle ore 20.30, il Gruppo Giovani e il Gruppo Over di Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto insieme con la Hermes Academy promuovono una nuova tappa de Il Villaggio delle Differenze in Piazza Maria Immacolata (già Piazza Giordano Bruno): l’isola pedonale torna a tingersi dei colori dell’arcobaleno, celebra la cultura delle differenze, tra sorrisi, abbracci, chiacchiere informali, preservativi, materiale illustrativo sui percorsi proposti da diversi anni nelle scuole di Taranto e provincia, sulle attività ed i servizi offerti all’intera cittadinanza.

Cineforum femminista a cura di Non Una di Meno Taranto

Domenica 10 febbraio, presso la sede dell’Associazione Controra in Via Acclavio #88, Non Una Di Meno Taranto invita attivistx e simpatizzanti alla proiezione degli ultimi due episodi della prima stagione di “The Handmaid’s Tale”, prevista a partire dalle ore 18.00.

La partecipazione è libera e gratuita.

Continua il ciclo dedicato a Skam

A partire dalle ore 20.00 di lunedì 11 febbraio, presso la sede in Via Pupino #90 a Taranto, vengono proiettati gli ultimi episodi (sottotitolati in lingua inglese) della prima serie di Skam Italia, teen serie del 2018 creata da Ludovico Bessegato per TIMVision e prodotta da Cross Productions.

È il remake dell’omonima serie norvegese iniziata nel 2015 e conclusasi nel 2017.

Skam Italia tratta della vita giornaliera di alcuni studenti del liceo scientifico J.F. Kennedy di Roma.

La partecipazione è libera e gratuita, con tessera facoltativa e prenotazione obbligatoria al +39 388 874 6670.

La programmazione promossa da Hermes Academy e Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto rientra nell’undicesima edizione del Gorge Festival (promossa in collaborazione con l’Associazione Diritti e Libertà per l’Italia, Centro Interculturale Nelson Mandela, Sportello MigranTA, CasArcobaleno e Progetto Taranto Pride 2019) e si sviluppa nell’ambito delle attività del Centro di Ascolto e Osservatorio LGBTIQ+, del Progetto IsolArcobaleno, del Social Bridge Project e della campagna socio-sanitaria (patrocinata moralmente da Ufficio Provinciale della Consigliera di Parità, Comune di Taranto, Comune di Avetrana, Comune di Carosino, Comune di Faggiano, Comune di Ginosa, Comune di Grottaglie, Comune di Laterza, Comune di Leporano) di prevenzione e contrasto a fenomeni di omobitransfobia, violenza di genere, xenofobia, cyber bullismo, IST (infezioni sessualmente trasmesse), stigma persone HIV+ (sieropositive) e, più in generale, stigma persone IST+.

viv@voce

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