SAVA. Amianto alla copertura dell’ex Cinema Miccoli. Presentata diverse volte la pericolosità. Ma regna sovrana l’indifferenza, quando manca l’azione amministrativa

SAVA. Amianto alla copertura dell’ex Cinema Miccoli. Presentata diverse volte la pericolosità. Ma regna sovrana l’indifferenza, quando manca l’azione amministrativa

Questa tematica è dell’assessore Mirko Piccolo e della responsabile all’Ecologia Luigina Soloperto

Da oltre 40anni in pieno centro c’è una struttura dismessa che ha creato non pochi problemi in tema di ecologia e ambiente. La sua copertura è in amianto ma prima di parlare dei giorni nostri è bene fare un passo indietro e raccontare al nostro lettore quello che il nostro giornale ha fatto per ottenere la prima bonifica nel lontano 2008.

Incalzammo l’amministrazione Maggi su questo serio problema e dai rilievi fotografici dell’epoca iniziammo a interessarci nelle sedi competenti, prima su tutte quella dell’assessorato all’Ecologia e all’Ambiente che vedeva Bruno Ariano assessore. Da qui trovammo la disponibilità di Ariano all’interessamento della copertura in amianto sfribrata.

Quasi 1000metri di eternit ormai obsoleti, i quali richiedevano una immediata bonifica. Dalla nostra azione fu bonificata, da una Ditta chiamata dalla proprietà per la esecuzione dei lavori, tutta la copertura di eternit la quale presentava segni di degrado: muffe e vedere rame. Ci rallegrammo per l’interessamento ma anche per la solerzia amministrativa. Tutti sappiamo che una volta effettuata una bonifica nelle strutture in amianto di seguito richiede controlli periodici per verificare lo stato dei luoghi.

E stando sempre nella norma una struttura in amianto richiede un costante controllo e, in linea di massima, un trattamento di bonifica ogni 5anni in quanto l’asbesto, fibre contenute nella struttura di eternit, ha una alta pericolosità nell’inalazione rilasciate nell’ambiente. Sono passati 12anni da quella bonifica e la struttura come si evince dalle foto presenta il verde rame e questo è segno di degrado permanente in quanto si liberano nell’aria polveri micidiali, velenosissime, con grave danno alla salute. Abbiamo fatto i passi formali al Comando dei Vigili urbani su questo, ma non abbiamo ottenuto nulla.

Abbiamo provato a investire del problema l’assessore Mirko Piccolo e nulla. Nulla è stato fatto in merito al tema che gli abbiamo posto. E questo ha dell’incredibile. I due  soggetti sopra citati sono i responsabili del comparto amministrativo, Piccolo come assessore e la Soloperto come referente amministrativa all’Ecologia e all’Ambiente.

Ma c’è di più: Luigina Soloperto, reggente del Comando di Polizia municipale, funge da controllore e controllato e questo per l’amministrazione IAIA è “normale”. Da oggi cominciamo la “battaglia” su questa struttura non pericolosa, ma pericolosissima. Sottolineamo su tutto, e qui ci sta alla grande, la strafottenza amministrativa su questa delicata questione ambientale e in sette anni non è stato fatto nessun passo avanti.

Ringraziamo Mirko Piccolo e Luigina Soloperto per averci “supportato” e spesso abbiamo sottolineato la pericolosità di questa struttura, e ogni qual volta che gli abbiamo proposto l’argomento ci è sembrato come se non fossero interessati all’argomento.

Ma, amaramente, abbiamo capito che la strada per la risoluzione di questo problema passa per altre vie.

E a dire che i due soggetti su indicati sono pagati per svolgere il loro lavoro e, anche in questo caso, non mostrano il loro interessamento …

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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