TARANTO. Cambiamenti climatici ed economia circolare. L’architetto Luigi De Marco spiega la attuale situazione

TARANTO. Cambiamenti climatici ed economia circolare. L’architetto Luigi De Marco spiega la attuale situazione

Questi i temi affrontati oggi durante un corso giornalistico, tenutosi nella sala della Camera di Commercio

Argomenti caldi che stanno segnando un’epoca, la nostra, e che vanno tenuti sotto controllo per la loro assoluta importanza e globalità.

Abbiamo avvicinato l’architetto Luigi De Marco, in rappresentanza dell’Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), che ci ha spiegato la situazione attuale:

“Dobbiamo fare ciò che ci chiedono gli scienziati dell’I.P.S. e dell’Ente intergovernativo delle Nazioni Unite, a riguardo dei cambiamenti climatici, ovvero fare di tutto per mantenere la temperatura della Terra ad 1,5°.

Intervenire è più economico di rimanere fermi, perché i costi dell’inazione saranno più alti di quelli dell’azione.

Vediamo che siamo dipendenti dalle importazioni di energia per il 70% mentre l’efficienza energetica e la produzione dei rinnovabili la possiamo farla localmente  sul territorio nazionale e quindi non avere più dipendenza energetica dai Paesi esteri, e quindi creare anche occupazione e far girare questi soldi che noi diamo fuori, all’interno del nostro Paese”.

Non bisogna però fare affidamento solo sulle menti eccelse, ma ognuno di noi può dare il suo aiuto, come ha proseguito l’architetto De Marco: “Il cittadino deve informarsi sul problema, e non veicolare fake news, che sono tantissime su questo argomento, legate anche al fenomeno che si è aperto anche con Donald Trump, alla presidenza degli Stati Uniti, e informarsi ed agire di conseguenza soprattutto su quelle che sono le nostre azioni quotidiane, e chiedere ai propri rappresentanti politici locali, oltre che ai giornali nazionali, di impegnarsi su questo argomento”.

Un monito importante da tenere a mente, senza abbandonare l’idea che lo facciamo per i nostri figli e generazioni future.

Francesca Carucci

viv@voce

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