TARANTO. Biblioteca Acclavio: assenza della terza opzione per il genere e cartello con l’invito ad essere «normali»
A denunciare sono la Hermes Academy e Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto
Hanno inviato una lettera al Sindaco di Taranto Melucci, al Dirigente Pubblica Istruzione e Servizi Sociali Spano, all’Assessore alla Cultura Marti, all’Assessora ai Servizi Sociali Scarpati, al Direttore della Biblioteca Comunale Pignatelli, all’Assessora allo Sviluppo Economico e Marketing Territoriale Tilgher, all’Assessora all’Ambiente, alle Qualità della Vita e alla Legalità Viggiano.
Sottoscrivono la richiesta di modifica dei formulari nei documenti ufficiali e la rimozione del cartello anche Link Taranto, UDS Taranto, Collettivo 080, Comitato promotore Taranto Pride 2019.
Gentilissimi/e/*,
il mio nome è Luigi Pignatelli e, prima di essere un artista, attivista e presidente di Hermes Academy Onlus e Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto, sono un* dei/delle/de* tanti/e/* frequentatori/trici/t* della Biblioteca Comunale Pietro Acclavio di Taranto.
Ogni giorno leggo i quotidiani e, quando possibile, prendo parte alle attività seminariali ospitate nella sala conferenze.
All’interno della Sala Multimediale per quasi due anni (dal 2014 al 2015) ho anche coordinato le attività dello Sportello del Centro di Ascolto e Osservatorio LGBTIQ+ di Taranto e provincia (per donne vittime di violenza, persone LGBTIQ+ e loro famiglie), del Social Bridge Project (rivolto a migranti) e del Progetto Custodi d’Amore (rivolte alle persone over 65).
Purtroppo non siamo statx in grado di continuare a proporre le attività nella magnifica culla della cultura ionica per motivi burocratici: non si riusciva a giustificare la mancata copertura di 15,00 euro all’ora per l’utilizzo della sala; cosa assai assurda, dato che assieme a psicologi/ghe e avvocati/e presidiavamo lo sportello a titolo gratuito 8 ore a settimana, ogni martedì e giovedì dalle ore 10.30 alle ore 14.30, come documentato da numerosi articoli e foto. Attualmente le attività vengono svolte presso il Centro Interculturale Nelson Mandela (con l’introduzione nel 2016 dello Sportello MigranTA, per migranti LGBTIQ+ e non solo, e del ciclo di seminari di scrittura e drammatizzazione Mimesi), presso CasArcobaleno (struttura che dal gennaio 2018 ospita il primo rainbow social housing sul nostro territorio) e, a partire dal maggio 2015, presso l’isola pedonale tra Via Di Palma e Via D’Aquino ogni sabato.
L’Assessora ai Servizi Sociali, l’avvocata Simona Scarpati, ci ha comunicato che dopo i lavori molto probabilmente le attività testé citate potrebbero nuovamente trovare spazio nella sede in Piazza Dante (più nota come Piazzale Bestat) e ci ha rincuorato sull’iscrizione del Comune di Taranto alla rete Ready (richiesta da noi più volte formulata da cinque anni a questa parte). Nulla sappiamo, invece, sul regolamento comunale contro le discriminazioni (la cui bozza abbiamo presentato un anno e mezzo fa) e sul patrocinio dell’amministrazione Melucci al Taranto Pride 2019, il cui progetto (presentato il 7 settembre scorso) prevede, oltre a una serie di eventi inugurata il 28 novembre scorso presso il Cinema Teatro Orfeo, la parata, con un percorso già approvato dalla Questura, e tre giorni di festival dal 17 al 19 maggio negli spazi della Villa Peripato. Restiamo in attesa, confidando nella collaborazione degli organi preposti, in primo luogo degli Assessorati alle Politiche Sociali, alla Cultura e alle Attività Produttive.
Nelle ultime settimane due accadimenti hanno ferito la nostra sensibilità.
Dal gennaio 2019 la richiesta di consultazione del materiale conservato in emeroteca presenta la voce legata al genere e propone due alternative: M (maschio) o F (femmina).
L’assenza della terza opzione dimostra mancata preparazione sulla identità sessuale e mi spinge a scrivere ogni volta, in calce ai due quadratini, ciò che sono: persona non binaria.
In quanto persona non binaria, non mi definisco né al maschile, né al femminile e utilizzo l’asterisco come finale di aggettivi, sostantivi e participi verbali a me riferiti. Per il plurale inclusivo (che tenga conto anche delle componenti femminili e non binarie) utilizzo la x. Preciso che *, x, @, u sono desinenze scelte e utilizzate convenzionalmente dai movimenti queer, femminista e LGBTI+.
Con l’espressione “identità sessuale” si indica un costrutto multidimensionale costituito da quattro distinte componenti: sesso biologico, identità di genere, ruolo di genere, orientamento sessuale.
Con la Hermes Academy dal 2005 e il presidio Arcigay nella provincia di Taranto dal 2014 proponiamo numerosi incontri formativi su identità sessuale, linguaggi inclusivi, educazione alle differenze, educazione all’affettività, educazione di genere e lotta a fenomeni come violenza di genere, omobitransfobia, xenofobia. Lo facciamo presso le nostre sedi, presso scuole di ogni ordine e grado dell’intera provincia ionica e presso sedi istituzionali messe a disposizione dalle amministrazioni. Dal 2017 proponiamo tutto questo anche in giro per Sud America, Europa e Caucaso.
Come già detto, non pochi percorsi sono stati organizzati all’interno della Biblioteca Comunale Pietro Acclavio di Taranto e per questo motivo l’assenza della terza opzione (che potrebbe sembrare di poco conto a chi non è informato/a/*) stupisce me, le realtà associative che presiedo, il Gruppo Giovani di Arcigay Taranto, il Coordinamento Universitario Link Taranto, l’UDS – Unione degli Studenti Taranto, il Collettivo 080, il Comitato Promotore Taranto Pride 2019, che hanno scelto di sottoscrivere questa lettera.
Mi sento discriminat* e come me tutte le persone non binarie si sentono discriminate.
Inoltre, da qualche tempo sulla porta del bagno degli uomini fa bella mostra di sé un cartello che sull’ultima riga riporta l’invito ad «essere normali… non civili… ma normali».
Cosa vuol dire normale? Cosa o chi è normale? Da tempo abbiamo abiurato termini come “normale”, “normalità” e preferiamo usare espressioni come “usuale”, “consueto”, “frequente”, perché combattiamo l’eteronormatività del linguaggio, l’atteggiamento etero-normante di massmedia e attuale governo e combattiamo per l’autodeterminazione.
Sulla stessa scia, sostituiamo le espressioni “tollerante” e “tolleranza” con “inclusivo/a/*” e “inclusività” e preferiamo “inclusività” a “integrazione”, perché “tolleranza” e “integrazione” presuppongono la superiorità di una delle due parti che vanno a incontrarsi.
Con la presente, la Hermes Academy, Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto, il Coordinamento Universitario Link Taranto,l’UDS – Unione degli Studenti e delle Studentesse Taranto, il Collettivo 080, il Comitato Promotore Taranto Pride 2019 inoltrano formale richiesta di:
- sostituzione del cartello presente nel bagno degli uomini, con uno nuovo che eviti espressioni come “normale” e che si colori delle mille sfumature dell’identità sessuale;
- modifica dei formulari utilizzati in Biblioteca e in tutte le sedi amministrative, con l’aggiunta della terza opzione di genere (che precisiamo non è un terzo genere, bensì una infinita gamma di identità a cui ciascuno/a/* sente di appartenere: non binary, agender, genderqueer, genderfluid, etc), al fine di utilizzare linguaggi inclusivi ed evitare ulteriori discriminazioni;
- autorizzazione a tornare a tenere, negli spazi della Biblioteca Comunale Pietro Acclavio, incontri formativi (rivolti a personale amministrativo, studenti/tesse/t*, alla cittadinanza tutta e migranti) su identità sessuale, linguaggi inclusivi, educazione alle differenze, educazione all’affettività, educazione di genere e lotta a fenomeni come violenza di genere, omobitransfobia, xenofobia.
Ringraziando per l’attenzione riservata, in attesa di un riscontro, si porgono distinti saluti.
Presidente dell’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus
Presidente di Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto