“Ecotassa sulle automobili: a quando una sull’industria pesante?”
Nota stampa di Mirko Giangrande, Presidente di Azione Liberale
Sulle auto immatricolate dal 1 marzo 2019 saranno applicate l’ecotassa e l’ecobonus. Gli importi dipenderanno dalle emissioni inquinanti dei veicoli. Questa è una scelta legittima del nostro Governo, mirante ad applicare la nuova linea ecologista del nostro esecutivo.
Ciò però si contraddice con un’altra scelta governativa, del nostro ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, di non chiudere lo stabilimento ex Ilva, ora ArcelorMittal, di Taranto.
La domanda è: quante auto “inquinanti” occorrono per eguagliare le emissioni dello stabilimento siderurgico tarantino? Che senso ha applicare una somma disincentivante sull’acquisto delle auto e permettere l’inquinamento “libero” delle industrie pesanti? Il nostro obiettivo non è di chiudere nessun stabilimento, sia chiaro.
La produzione di acciaio e la salvaguardia occupazionale sono da tutelare. Ma tali valori devono essere bilanciati da altri di egual importanza: l’ambiente e la salute. Se è vero che la siderurgia è un settore strategico nazionale, perché non “indennizzare” i tarantini per le ripercussioni che subiscono? E magari utilizzare queste somme per le bonifiche ambientali?
Se un’azienda privata genera utili a scapito dell’ambiente, perché non le viene chiesto il conto? Il principio deve essere questo: se un territorio deve subire un “qualcosa” che è di fondamentale importanza per la Nazione, questo territorio ha diritto ad un “equo indennizzo”.
Ovviamente siamo tutti vittime della propaganda e delle lotte politiche che ci sviano da quelle che sono le scelte più ponderate e giuste.
Le battaglie a colpi di slogan non ci porteranno mai da nessuna parte.