Taranto. PARTE IL PROGETTO “HARLEQUIN” PER IL REINSERIMENTO LAVORATIVO DEI SOGGETTI FRAGILI
Mercoledì 20 marzo la presentazione
Con l’occhio rivolto alle fragilità. Verrà presentato mercoledì 20 marzo alle ore 16.30, nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città, il progetto “Harlequin” teso al reinserimento socio-lavorativo di soggetti fragili. Si tratta dell’ultimo figlio in casa T.R.O.I.S.I. Project, Associazione da tempo impegnata a favore di chi vive ai margini della società.
Ampissimo il novero dei relatori: dopo i saluti di Paola Donvito, presidente della Fondazione Scuola Forense di Taranto, introdurranno i lavori la presidente dell’APS Troisi Project, Maria Teresa Liuzzi e il product manager Alessandro Zoriaco. Prevista, tra gli altri, la presenza del Garante dei detenuti-Puglia, Piero Rossi, dell’assessore comunale ai Servizi Sociali Simona Scarpati, della direttrice della Casa Circondariale di Taranto, Stefania Baldassari e di Antonella De Marco della commissione Pari Opportunità della Regione Puglia e coordinatrice del Comitato per la Qualità della Vita.
“Harlequin” ha meritato il primo posto nella graduatoria dei progetti valutati nell’ambito del bando Puglia Capitale Sociale 2.0 della Regione Puglia, anche grazie alla importante rete di partner pubblici e privati che hanno creduto all’iniziativa e che sono impegnati nello stesso ambito di intervento.
Hanno infatti aderito il Comune di Taranto, il Comune di Manduria, il Garante dei detenuti, il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria di Puglia e Basilicata, l’USSM di Taranto, l’IISS Archimede di Taranto, l’IISS Del Prete Falcone di Sava, la Casa Circondariale di Taranto, lo UEPE, il Comitato per la Qualità della Vita di Taranto, l’Associazione Alzaia e Associazione Sud Est Donne, l’Associazione Salam con la sua esperienza “Abiti dal mondo” e Made in Carcere, l’Industria Italiana Filati di Prato, la Bruno Confezioni di Martina Franca.
“Harlequin” è un progetto rivolto principalmente a donne che vivono in situazione di fragilità, ma anche a migranti e soggetti sottoposti a pena detentiva o alternativa. I partecipanti saranno accompagnati in un percorso di recupero della piena autonomia personale attraverso l’acquisizione di competenze legate al taglio e cucito. Si tratterà di un vero e proprio laboratorio sartoriale: i partecipanti apprenderanno i primi rudimenti della materia e si sperimenteranno nei lavori di sartoria che potranno essere offerti ai potenziali clienti in cambio di beni e/o servizi. Verrà privilegiato l’utilizzo di tessuto di scarto che assumerà un significato simbolico. Come lo scarto di tessuto destinato al macero potrà essere riutilizzato ed essere trasformato in un oggetto con un suo valore economico, così anche la vita dei partecipanti potrà acquistare un nuovo valore all’insegna di un percorso di ricostruzione del sé. Recupero quindi non solo di materiali, ma anche di persone.
«Il progetto – spiega Maria Teresa Liuzzi, presidente dell’A.P.S. T.R.O.I.S.I. Project – è l’evoluzione di un laboratorio di cucito creativo realizzato presso la Casa Circondariale di Taranto nel 2017. Opero da anni a contatto con i soggetti più fragili ed il lavoro è uno degli elementi fondamentali per restituire la dignità alle persone.
Credo che recuperare gli “Antichi mestieri” sia un modo per agevolare l’occupazione e in particolar modo l’autoimprenditorialità. In questo senso il laboratorio sartoriale sarà un luogo dove sperimentarsi, un vero e proprio incubatore che accompagnerà le giovani sarte ad acquisire una indipendenza economica.
Harlequin prende in prestito il proprio nome dal vestito di Arlecchino: identifica la solidarietà della società civile che dona qualcosa di proprio per cucire un abito meraviglioso per quelle donne che hanno voglia di riprendere la propria vita in mano e ricominciare da sé».
Il Convegno è stato accreditato dalla Scuola Forense e permetterà l’acquisizione di due crediti formativi.