Sava. “RIMBORSI TARI GONFIATA. SOLO PROMESSE DISATTESE E TANTE CHIACCHIERE. PARTONO I RICORSI”

Sava. “RIMBORSI TARI GONFIATA. SOLO PROMESSE DISATTESE E TANTE CHIACCHIERE. PARTONO I RICORSI”

Da Giulio Rossetti,  riceviamo e volentieri pubblichiamo

I cittadini savesi fanno ricorso al Giudice Tributario per far valere le loro ragioni prima che il loro diritto si prescriva!

I nostri concittadini è da novembre 2017 che attendono i rimborsi della TARI che indebitamente è stata fatta pagare loro dall’Ufficio Tributi del nostro Comune. Durante tutto questo tempo hanno sentito di tutto e di più, solo parole e parole, promesse e tante chiacchiere, ma di fatto non un solo euro è stato loro rimborsato! Il sindaco aveva promesso la restituzione automatica delle somme senza la necessità di istanze, poi ha chiesto di temporeggiare nell’attesa che giungessero indirizzi normativi o giurisprudenziali. I pronunciamenti attesi sono giunti da più fonti nonché da parte della stessa Corte dei Conti, pertanto, molti Comuni sani, già da tempo hanno proceduto a restituire quanto indebitamente fatto pagare ai loro cittadini, il Comune di Sava invece, non ha rimborsato nessun cittadino.

Nel Consiglio Comunale del 26 aprile 2018 il sindaco Iaia sostenne che l’Ente avesse parzialmente i fondi per procedere ai rimborsi (circa 200.000,00 disponibili contro i circa 600.000,00 necessari), allora molti cittadini, tra cui lo scrivente, ci siamo chiesti come aveva fatto il sindaco Iaia a promettere nel dicembre 2017, rimborsi automatici a tutti se disponeva solo parzialmente dei fondi necessari per far ciò???

Il sindaco in Consiglio Comunale incolpa dell’errore l’Ufficio preposto e parla di “responsabilità da parte dei funzionari”; ma ad oggi ancora non si procede a rimborsare i nostri concittadini danneggiati. La Comunità savese, stante ai numeri dati dallo stesso sindaco, attende circa 600.000,00 euro, il tempo passa, gli interessi sui rimborsi aumentano e di conseguenza aumenta anche il danno per le casse comunali. Ma questa volta, tale eventuale danno, è giusto ed onesto che venga fatto gravare su chi lo ha causato e che non resti impunito o a carico delle casse comunali e quindi degli stessi cittadini savesi. Chi sbaglia deve pagare!

L’Ufficio tributi ha ricevuto centinaia di istanze di rimborso e non si è preoccupato minimamente di dare alcun seguito, rispondendo al Cittadino e aumentando così facendo, la distanza tra cittadino e pubblica amministrazione, alimentando il diffuso senso di mancanza di fiducia nella politica, brava ad accelerare solo in prossimità degli appuntamenti elettorali (forse se ci fossero le elezioni comunali i rimborsi sarebbero già arrivati) che cambia pelle ma il modo di fare resta sempre lo stesso, quello della vecchia politica. Tale comportamento omissivo risulta irrispettoso nei confronti di una intera comunità (le istanze presentate sono diverse centinaia), assai lontano dai principi di collaborazione e buona fede posti alla base dei rapporti tra Contribuente e Amministrazione e voluti dalla legge. Infatti, in un Comune “normale” una volta scoperto e ammesso l’errore (che ci può stare atteso che è umano sbagliare), i cittadini si sarebbero aspettati il rimborso che, invece, nel Comune di Sava risulta essere un diritto disatteso e calpestato.

Il sindaco dà la colpa dell’intera vicenda alla parte tecnica, agli Uffici, come se la parte politica che rappresenta fosse indenne da colpe. E allora, dov’è l’Amministrazione di fronte alle centinaia istanze di rimborso disattese e cui andava data una risposta se non altro per senso di civiltà. Ad oggi i nostri concittadini non conoscono ancora l’ammontare preciso della tari errata per i diversi periodi d’imposta, non sanno quando e se verranno rimborsati e come! Inoltre, ma la parte politica, ha denunciato chi ha commesso l’errore o spera che anche questa volta a pagare siano gli onesti cittadini??? Dov’è la tanto decantata trasparenza e legalità??? Atteso l’immobilismo mostrato dall’Ente, molti cittadini, si sono visti costretti, prima che il loro diritto al rimborso si prescriva (l’annualità 2014 infatti si prescrive il 31.12.19), a proporre ricorso alla competente Commissione Tributaria Provinciale, chiedendo al Giudice di riconoscere loro ciò che invece il Comune di Sava non ha riconosciuto.

Personalmente, per come ho già avuto modo di fare, continuerò ad essere a disposizione di tutti i cittadini che si vedono negato il loro sacrosanto diritto al rimborso impegnandomi a portare avanti questa battaglia spinto esclusivamente da ragioni di “legalità”. A tal proposito rivolgo un ringraziamento doveroso al movimento civico “UNITI per SAVA” che ha sposato con me, questa battaglia di “legalità” prodigandosi gratuitamente a favore dei cittadini interessati e i tanti patronati e sindacati che si stanno muovendo in tal senso.

Ancora una volta la classe politica savese che amministra la nostra Casa Comunale ha perso l’opportunità di abbandonare le vecchie logiche di fare politica, “promettere per non mantenere”, deludendo le aspettative dei cittadini savesi che aimè, in questi giorni, vedono invece negativamente il nostro Comune balzare sulla cronaca nazionale per episodi che, se provati, non fanno piacere anzì, a contrario, danneggiano esclusivamente il cittadino savese alla faccia della trasparenza e legalità.

viv@voce

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