“TARANTO LEGGE” CONTINUA
Sabato 06 aprile alle ore 10.00 presso l’Aula Magna “Emanuele Basile” del Pitagora la scrittrice e giornalista Ritanna Armeni presenterà a 200 ragazzi il suo libro “Una donna può tutto”. Dialogherà con la scrittrice l’animatore culturale Tiziana Magrì
Continua la rassegna “Taranto legge” organizzata dalla omonima rete Scuola – Territorio – ovvero Archita, Aristosseno, Ferraris – Quinto Ennio , Principessa Maria Pia e Pitagora – e il sussidio dei partners del Territorio : Comune di Taranto, UISP, Presidi del Libro di Leporano, Libreria Mondadori, Associazione “Donnasud”.
In tanti conoscono le vicende di Amelia Earhart, pilota americana che perde la vita nel tentativo di compiere una trasvolata intorno al mondo nel 1937; pochi conoscono invece la storia di Marina Raskova, MaryaSmirnova, EvgenijaRudneva, Irina Rakobolskaja, Tat’janaPetrovna, Nina Zacharovna, RaisaErmolaevna, Vera Luk’janovna, Antonina Fëdorovna, Rufina Sergeevna, EvdokiaBershanskaya, Ol’gaAleksandrovna, EvgenijaAndreevna, Irina Fëdorovna, MagubaGusejnovna, Marina Pavlovna, che pilotando i propri apparecchi inflissero pesanti perdite alle forze dell’Asse in Unione Sovietica e conquistarono un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich. Molte di loro non fecero ritorno a casa, venendo abbattute e bruciando assieme ai propri velivoli.
Ritanna Armeni attraverso una lunga intervista a Irina Rakobolskaja, 96 anni, vice comandante del 588° reggimento, con grande sensibilità ricostruisce la storia poco conosciuta di queste donne coraggiose che non rimasero ad aspettare a casa il ritorno dei loro padri, fidanzati o mariti e che, contro i pregiudizi degli uomini e del tempo, con grande valore dimostrarono la loro voglia di riscatto.
La loro battaglia comincia ben prima di alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, si afferma nei cieli del Caucaso, si protrae con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare.
Il vero obiettivo di queste streghe della notte, come erano chiamate dai tedeschi, è l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini.
Il loro nemico, prima ancora dei tedeschi, è il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui vorrebbero confinarle.