MANDURIA. “Regionale 8: il gigantesco castello di sogni ed utopie ”

MANDURIA. “Regionale 8: il gigantesco castello di sogni ed utopie ”

Nota stampa del Circolo di Legambiente

Credevamo di non dover più tornare ancora su questo argomento. Credevamo anche che fosse un discorso oramai chiuso: ma purtroppo siamo costretti a riparlare per l’ennesima volta di questa famigerata Regionale 8.

 

Quando iniziammo a sentir parlare, per la prima volta, di questa strada frequentavamo ancora le elementari, ora, invece, abbiamo qualche capello bianco (e ad alcuni sono caduti del tutto). Il guaio è che, nel frattempo, è caduto pure il muro di Berlino, ha avuto termine la prima Repubblica e abbiamo persino vinto due campionati del mondo di calcio!

Al di là delle battute (cerchiamo di ridere, per non piangere), l’altro giorno abbiamo assistito ad un ulteriore “spot pubblicitario” a favore di quest’opera, un momento di autocelebrazione politica e tecnica veramente imbarazzante (proprio in un periodo storico in cui tutti, a parole, si dichiarano a favore dell’ambiente) che si è svolta senza un minimo di contraddittorio.

Per la verità, un paio di esponenti di Legambiente hanno provato a porre delle domande pertinenti che smontavano di fatto il gigantesco castello di sogni ed utopie che era stato propinato: peccato, però, che a quelle domande nessuno ha dato risposta.

Abbiamo visto, ancora una volta, usare da parte dei politici la solita vecchia (oramai ammuffita) retorica, la stessa utilizzata, negli anni sessanta, dai politici di allora, per giustificare lo sradicamento di decine di ulivi secolari per far posto all’Italsider, la fabbrica dei sogni, basata sempre sulle stesse motivazioni (lo sviluppo economico, il lavoro, ecc. ecc.): abbiamo visto, poi, svegliatici, come è andata a finire e quanto ci sono costati (anche in termini di salute e vite umane, oltre che di opportunità di un diverso sviluppo) tali sogni ed i pochi che si sono davvero arricchiti.

C’è poi chi si spinge a dire che questa sarebbe un opera che farebbe bene, addirittura all’ambiente. Ebbene sì, incredibile ma vero, per addolcire l’amara pillola si è arrivati addirittura a sostenere questo.

Si dice che questa strada decongestionerebbe la litoranea, che, grazie ai suoi pennelli che scendono al mare, diventerebbe (udite udite!) una strada a senso unico e una pista ciclabile.

Tutti obiettivi che tutti noi sappiamo perfettamente che non si realizzeranno mai.

Senza entrare nelle decine di motivazioni scientifiche e giuridiche che rendono quest’opera irrealizzabile, facciamo solo notare che tutte queste idee a corollario della Regionale 8 non sono state finanziate e che al momento sono solo delle belle intenzioni, usate per edulcorare un progetto che fa acqua da tutte le parti.

I cosiddetti pennelli sarebbero delle strade che non potranno mai essere realizzate così come le hanno progettate, a meno che non si vogliano espropriare ed abbattere decine di case (opere per le quali, pure, non esistono finanziamenti).

La litoranea a senso unico significherebbe che, molti cittadini, per andare al mare o per tornare a casa (a seconda della direzione), a qualche centinaio di metri di distanza, sarebbero costretti a percorrere chilometri: a meno che non lo facciano a nuoto!

Già vediamo chi procede contromano per non esser costretto a decuplicare la strada strada da fare!

Essendo oramai disincantati, sappiamo bene, dunque, che questi sogni non si realizzeranno mai e che servono solo per cercare di far digerire un’opera fortemente dannosa per il nostro territorio e la nostra economia turistica e agricola (i cui costi graveranno sui cittadini in favore dell’economia … di chi la realizzerà).

Auspichiamo quindi che ci possa essere un contraddittorio e un confronto sereno e neutrale in cui si possano porre le numerose domande sulle tante ambiguità di quest’opera.

 

viv@voce

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