“La stirpe del vino”, il grande divulgatore Attilio Scienza a Lecce dialoga con il senatore Stefàno
Venerdì 3 maggio. Il docente esperto internazionale di genetica della vite ospite di “Sorsi e Discorsi” iniziativa organizzata da “La Puglia in più”
Un viaggio alla scoperta della storia del vino. Una storia fatta di migrazioni, scambi e adattamenti climatici, scritta dagli uomini e dai luoghi in cui nel corso dei millenni si sono insediati. Il grande divulgatore Attilio Scienza a Lecce presenterà il suo ultimo libro “La stirpe del vino”, edito da Sperling&Kupfer in cui il professore ordinario fuori ruolo presso l’Università degli Studi di Milano, dove ha insegnato Miglioramento genetico della vite, insieme a Serena Imazo ripercorre a ritroso la storia della vite e del vino che da sempre accompagna la stessa storia dell’uomo.
Oggi in Europa si contano circa diecimila vitigni, diversissimi fra loro, che discendono però da pochi avi fondatori. L’analisi genetica ha rivelato insospettabili storie di incroci, scambi e migrazioni – come la probabile origine meridionale del Sangiovese – che vanno a intrecciarsi con racconti di conquiste, viaggi ed esplorazioni.
Una storia avvincente che l’autore racconterà venerdì 3 maggio nel Ristorante Alex di Lecce a partire dalle ore 17.30 (via V.Fazzi 15), ospite delle iniziativa “Sorsi e Discorsi” organizzata dal movimento La Puglia in Più. Con l’autore il senatore Dario Stefàno. Modera la giornalista Rosaria Bianco.
Al termine della presentazione del libro, degustazione di vini pugliesi e finger food preparati dalla chef Alessandra Civilla.
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LA STIRPE DEL VINO (SPERLING&KUPFER)
In principio fu il Pinot: capriccioso, poco produttivo, instabile nel colore, eppure capace di regalare vini così eleganti e profumati che generazioni di uomini, innamorati del suo succo, lo hanno curato e diffuso. E il Pinot li ha ripagati: mutevole per natura, ha dato origine al Pinot bianco e al Pinot grigio; incrociandosi, ha generato lo Chardonnay e forse il Traminer, dal quale derivano il Cabernet Sauvignon e il Merlot. In Italia ha per nipoti Marzemino, Lagrein e Refosco.
La sua storia è esemplare: oggi in Europa si contano circa diecimila vitigni, diversissimi fra loro, che discendono però da pochi avi fondatori. L’analisi genetica ha rivelato insospettabili storie di incroci, scambi e migrazioni – come la probabile origine meridionale del Sangiovese -, che vanno a intrecciarsi con racconti di conquiste, viaggi ed esplorazioni.
Furono i mercanti a introdurre vitigni esotici, come moscati e malvasie, e gli uomini che si allontanavano dalla loro terra a portare con sé le proprie radici sotto forma di piante, andando a contaminare il patrimonio locale, fino a creare nuove varietà. In questo libro, Attilio Scienza e Serena Imazio, studiosi e ricercatori della genetica della vite, ricostruiscono per la prima volta la famiglia del vino: muovendosi fra analisi del DNA, archeologia, antropologia, mito e letteratura, raccontano l’origine e la storia dei grandi vitigni.
Che è anche la storia dei territori in cui sono nati o hanno trovato casa, e la storia degli uomini che alla vite hanno dedicato la loro vita.
ATTILIO SCIENZA è professore ordinario fuori ruolo presso l’Università degli Studi di Milano, dove ha insegnato Miglioramento genetico della vite. I suoi temi di ricerca riguardano il miglioramento genetico delle varietà e portinnesti per incrocio e per selezione clonale, la valorizzazione dei vitigni antichi, lo studio delle interazioni tra il vitigno e l’ambiente ai fini del miglioramento della qualità dei vini.
Si è occupato della salvaguardia e valorizzazione del germoplasma georgiano. È autore di 350 pubblicazioni scientifiche e di 15 libri, accademici e divulgativi, su argomenti relativi alla descrizione delle varietà, i loro rapporti con l’ambiente e la loro origine storica.
SERENA IMAZIO, dopo la laurea in Biologia nel 2000, inizia lo straordinario viaggio nel mondo del vino con un dottorato sulla genetica e l’origine della vite coltivata. È stata ricercatrice presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e presso il Centro di Trasferimento Tecnologico dell’Emilia Romagna, dove ha cominciato ad avvicinarsi al mondo della comunicazione e della divulgazione scientifica.
Si considera una persona molto fortunata, essendo riuscita a trasformare la sua irrefrenabile curiosità scientifica e il suo amore per il mondo del vino in un meraviglioso lavoro!